Ciclomercato, Parrinello saluta il gruppo: “Non ho ricevuto offerte valide”

Il ciclismo moderno purtroppo è fatto anche di fiabe senza lieto fine. Ci sono corridori costretti infatti a lasciare il ciclismo dopo una stagione da capitano, ottenendo anche dei successi. Purtroppo è questo il caso di Antonino Parrinello, vincitore del GP Adria Mobil lo scorso aprile e uomo di punta della GM Europa Ovini, che ha deciso di appendere la bici al chiodo. Una carriera iniziata alla Androni Giocattoli, prima di indossare le maglie di D’Amico – Bottecchia e GM Europa Ovini con il siciliano che ha ottenuto tre vittorie e diversi buoni piazzamenti in questi anni. Lo stesso Parrinello ha spiegato in esclusiva ai nostri microfoni di motivi che lo hanno spinto a dire basta: “Avrei voluto proseguire in una professional, ma non ho ricevuto offerte valide. Sarei rimasto in una Continental solo se la GM Europa Ovini avesse continuato l’attività. Mi sono trovato davvero bene tra le fila della squadra del presidente Marchesani. A settembre però il rifiuto di una squadra Professional che mi ha definito troppo vecchio (29 anni compiuti ad ottobre ndr) mi ha spinto a prendere la decisione di smettere”.

Con realismo e senso pratico Parrinello è consapevole di dover fare i conti con un movimento che fatica a lasciarsi alle spalle gli anni della crisi e si interroga: “Per me non ha più senso continuare a correre in una Continental visto che dopo due buone stagioni penso di aver dimostrato di poter essere competitivo a livello superiore, ma escludendomi da ogni considerazione personale, vi pare possibile che Marco Zamparella, un mio carissimo amico, che ha vinto il Memorial Pantani con una prestazione esemplare, sia ancora senza squadra per la prossima stagione?”.

Sei stagioni tra i professionisti hanno lasciato in Antonino ricordi indelebili e grandi emozioni “come i 240 chilometri di fuga alla Miano Sanremo 2014, tutta sotto l’acqua e un gran freddo” oppure “il quarto posto alla Roma Maxima vinta da Valverde, ma dove ho battuto campioni come Gilbert, Pantano e Geschke” e il suo racconto prosegue tra gioie e delusioni: “Ho fatto tante bellissime prestazioni, tre successi in Francia, Polonia e Slovenia e ho preso parte a diverse classiche come il Lombardia, l’Amstel Gold Race, il Giro delle Fiandre e tante altre. Ma ho avuto anche momenti difficili che per me si chiamano secondi posti: ne ho collezionati alcuni ma in un paio di occasioni ho perso al fotofinish per pochissimi millimetri come al Giro di Slovenia nel 2015 e questa estate al Giro del Portogallo. Che peccato! Sarebbe stata la ciliegina sulla torta di una splendida stagione”.

Il vincitore del GP Adria Mobil è già proiettato al futuro visto che ha intrapreso una nuova carriera in un’azienda del settore che lo vedrà sempre vicino al mondo delle due ruote e conclude salutando il gruppo: “Voglio ringraziare di cuore i miei genitori che mi hanno permesso di inseguire e realizzare il mio sogno lasciandomi andare via da casa da piccolo, la mia ragazza Sara che mi ha supportato anche in questa scelta sofferta e tutte le persone che hanno sempre creduto in me e non per ultimi i miei tifosi che sono stati fantastici, unici e che mi hanno spinto sempre a cercare di andare oltre ai miei limiti. Grazie a tutti davvero”.

Intervista a cura di Matteo Caimi

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