Arkéa-Samsic, Nairo Quintana: “Non sono accusato e non sono state trovate sostanze dopanti”

Nairo Quintana chiarisce la sua posizione. Il corridore ha spiegato in un comunicato che l’indagine aperta dalla Procura di Marsiglia per sospetti di doping che ha portato al fermo di un medico e un fisioterapista della Arkéa – Samsic non lo riguarda. Dunque dopo la presa di posizione della formazione transalpina arrivata nella serata di ieri, anche il colombiano ha fornito la sua versione dei fatti dopo che le autorità francesi hanno perquisito la sua stanza al termine della 17ª tappa del Tour de France 2020. Vi proponiamo qui di seguito il comunicato integrale proposto dal corridore colombiano:

“La gendarmeria francese ha effettuato un’operazione nell’hotel dove soggiornava la mia squadra mercoledì 16 settembre a Meribel, dopo la fine della tappa del Tour de France. Quel giorno le autorità sono entrate nella mia stanza e hanno sequestrato integratori vitaminici perfettamente legali, anche se forse poco conosciuti alle autorità francesi. Questo è il motivo principale per cui ci vuole tempo prima che tutto ciò che è accaduto venga completamente chiarito.

A scanso di equivoci, voglio confermare che non sono mai state trovate sostanze dopanti. 

Voglio anche chiarire un malinteso: durante il recente Tour o durante qualsiasi gara precedente, non ho mai consultato personale ausiliario o estraneo alla squadra . Non ho e non ho mai avuto nulla da nascondere. 

Ieri, convocato dalle autorità francesi e volontariamente, sono comparso davanti agli inquirenti e ho risposto a tutte le loro domande in modo chiaro e con la coscienza pulita. Al riguardo, è necessario sottolineare che non sono stato oggetto di alcuna accusa da parte delle autorità. Da parte mia, sono e sarò pronto a chiarire eventuali dubbi da parte delle autorità, come ho fatto lunedì e oggi.

Io, Nairo Quintana, sono stato un corridore pulito per tutta la mia vita sportiva e ho un passaporto biologico impeccabile. Voglio chiarire all’opinione pubblica, ai miei tifosi e agli appassionati del ciclismo che mai in tutta la mia carriera – juniores, under 23 e professionista – ho utilizzato sostanze illegali che migliorano le mie prestazioni sportive e che tradiscono i principi dello sport. 

Al momento è in corso un’indagine preliminare e ho risposto a tutte le domande e ai dubbi e sono disposto a continuare a farlo su base volontaria fino a quando l’intera situazione non sarà chiarita, partendo da un presupposto molto chiaro: non ho mai usato sostanze dopanti e non è stata trovata alcuna sostanza illegale nelle indagini di polizia

Io, senza paura, continuerò ad essere forte, a difendere la verità e a seguire la mia strada, non importa quanto la maggioranza, a volte, prenda un’altra strada”.

 

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