Gran Bretagna, nascono gli Elite Development Team per supportare i giovani corridori britannici

I corridori britannici sono stati certamente tra i protagonisti delle ultime stagioni ciclistiche. A partire da Mark Cavendish, Bradley Wiggins e Chris Froome, in questi anni sono state tante le vittorie e i risultati di rilievo da parte di ciclisti provenienti dal Regno Unito, successi che stano proseguendo anche ora grazie alla nuova generazione formata, tra gli altri, da Adam e Simon Yates e da Tao Geoghegan Hart, con buone prestazioni da parte di molti atleti, ultimo in ordine di tempo Hugh Carthy. Il segreto per poter continuare a vincere e a competere ad alti livelli è però quello di non sedersi sugli allori, ma di continuare a migliorare e ad innovare, soprattutto partendo dai giovani, ed è proprio quello che la federazione ciclistica britannica ha intenzione di fare.

La federazione ha infatti lanciato un’iniziativa per il prossimo anno, un nuovo status per le formazioni giovanili che sarà una via di mezzo tra le attuali squadre dilettantistiche e i team Continental, che corrisponde al nome di Elite Development Team. Come riportato da Cycling Weekly, l’intenzione di questi Development Team è quello di di aiutare i migliori giovani ciclisti britannici, che saranno supportati da un personale che li guiderà negli allenamenti e farà da mentoring ma che, soprattutto, fornirà attrezzature e supporto in termini di spese per le trasferte, per poter partecipare agli eventi sia nazionali che internazionali. Sia i team maschili che quelli femminili saranno incoraggiati a richiedere questo nuovo status.

“Sappiamo che competere a livello nazionale per i giovani corridori al di fuori delle attuali squadre Continental UCI può essere difficile e costoso – ha dichiarato Erick Rowsell, ex corridore e ora manager per la federazione britannica – e ciò può impedire ai corridori di raggiungere i loro migliori risultati in bici. Attraverso l’introduzione dello status di Elite Development Team vogliamo creare un nuovo step per poter colmare il divario e garantire che i corridori siano forniti di tutto il supporto di cui hanno bisogno, in modo tale che possano iniziare il loro progressivo percorso verso il WorldTour”.

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