Vicenza 2020, per il Mondiale ormai è fatta ma…

L’UCI vuole l’accordo del governo italiano prima di dare l’ok definitivo ai Mondiali di Vicenza 2020. La candidatura veneta è sostanzialmente ormai assegnataria della rassegna iridata per quell’anno, ma senza “un impegno chiaro” da parte delle massime istituzioni del paese, secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, la situazione si farebbe decisamente più complicata. Nel Direttivo del 19 settembre scorso, a margine dei Mondiali di Bergen 2017, la federazione internazionale aveva dato sei settimane al comitato organizzatore per dare una risposta al riguardo, oltre che per fornire le garanzie economiche.

Se per le seconde non ci sono problemi, con il team di Claudio Pasqualin e Moreno Nicoletti che avrebbe già depositato le garanzie per metà del budget richiesto dall’UCI per l’organizzazione dell’evento, non sembra ancora risolta la questione politica. La Regione Veneto, con il governatore Zaia in testa, ha già più volte manifestato il suo pieno appoggio all’evento iridato, ma serve anche l’impegno delle istituzioni centrali, a partire dal Ministro dello Sport Luca Lotti. E qui per il momento la pista è più fredda, complici le elezioni politiche sempre più vicine, nonché il referendum in Veneto.

Per questo le sei settimane, la cui scadenza sarebbe caduta il 5 novembre, sarebbero state prorogate, secondo quanto riporta il quotidiano rosa, al 2 febbraio, dando così ben tre mesi aggiuntivi agli organizzatori. Tempo perché si possa muovere così anche Renato Di Rocco. Il presidente della Federciclismo italiana, nonché vicepresidente UCI avrà modo così di giostrarsi in questo scacchiere potenzialmente molto delicato per riportare in Italia una rassegna iridata dopo sette anni dal successo di Firenze 2013.

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