UCI, il CPA contrario alla riduzione dei corridori in gara

L’UCI incontra nel CPA un ostacolo alla riduzione del numero di corridori in gara. L’organo di controllo del ciclismo mondiale ha stabilito la scorsa settimana che dal 2018 il numero di corridori impiegati per ciascuna gara internazionale scende a 7 con eccezione dei Grandi Giri, per i quali questo numero scende da 9 a 8. Il CPA (Ciclisti Professionisti Associati) è critico su questa manovra e preferisce vederci chiaro, nel timore che gli effetti possano concretizzarsi solo nella crescita del numero di corridori senza contratto.

Il Segretario generale del CPA, lo svizzero David Chassot, ha reso noto attraverso un’intervista rilasciata a Cyclingnews il punto di vista dell’associazione. “Secondo il nostro punto di vista c’è il pericolo che molte persone perdano il loro posto di lavoro – esordisce Chassot – In linea di principio siamo contro questo provvedimento. Forse così viene garantita più sicurezza, ma la nostra posizione non è favorevole se comporta che delle persone escano da questo ambiente”, sottolineando ciò che più preoccupa l’organo e i suoi associati.

Se da un lato “le squadre e i datori di lavoro sono liberi di prendere le proprie decisioni, per quanto riguarda la sicurezza, dobbiamo provare la differenza effettiva”, fa sapere Chassot. Il presidente dell’Unione dei corridori svizzeri, in conclusione delle due dichiarazioni, fissa i paletti per l’intervento del CPA in questa situazione: “Se non ci sono vantaggi evidenti e contiamo una differenza significativa nel numero di corridori sotto contratto allora combatteremo questo provvedimento”.

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