Tirreno-Adriatico 2018, Kittel rilassato: “Ogni anno inizia in maniera diversa, avevamo bisogno di tempo”

Marcel Kittel re delle volate alla Tirreno – Adriatico 2018. Dopo aver conquistato il traguardo di Follonica, il velocista della Katusha – Alpecin si è ripetuto oggi a Fano, conquistando così anche il suo secondo successo stagionale in pochi giorni. Dopo le numerose difficoltà di inizio stagione, per il tedesco chiaramente due trionfi di grande importanza, che dimostrano come il grande lavoro invernale stia portando i suoi frutti, ma consentendogli anche un bel sospiro di sollievo. Su sé stesso e sulla squadra, i cui meccanismi si stanno oliando sempre più.

Mentre alcuni rivali e altri in gruppo hanno definito molto caotico l’arrivo odierno, ma forse più per quanto successo, con la caduta di Fernando Gaviria a otto chilometri dal traguardo che ha spezzato il gruppo, che per la strada in sé. “Non era così complicato come finale – commenta ai nostri microfoni dopo il traguardo – Non so come mai Fernando sia caduto, e mi dispiace per lui, ma non era così complicato…Noi eravamo concentrati sul nostro obiettivo e abbiamo fatto un grande lavoro. Sono molto felice di aver vinto di nuovo oggi, per noi è un successo importante“.

Dopo le prime prove non proprio brillanti, che lo hanno visto personalmente non eccellere, così come nell’intesa con i suoi compagni. “Non abbiamo mai dubitato di noi stessi – precisa – Sappiamo che ogni anno inizia in maniera diversa. Inoltre, quest’anno, con una nuova squadra e un nuovo gruppo, avevamo bisogno di tempo. Per imparare a conoscerci, capire come muoverci, relazionarci fra noi, fare dei cambiamenti e parlarne. Era solo un periodo che bisognava affrontare e superare insieme, come squadra”.

Pienamente consapevole che “la perfezione non esiste”, da vincente sa bene che non bisogna accontentarsi e che margini di miglioramento ce ne sono sempre, anche quando le cose vanno bene. Per questo sottolinea ancora una volta l’importanza del dialogo e dell’analisi delle prestazioni, non solo quelle negativi, ma anche quelle positive. Per lui dunque “il dialogo è molto importante, forse la cosa più importante, nel cercare di migliorarti per fare le cose ancora meglio”.

Ovviamente, dopo questi due successi, inevitabile il pensiero alla Milano – Sanremo, rispetto alla quale nei giorni scorsi aveva mostrato un’apertura. “È una classica Monumento e so che è molto difficile – spiega – Specialmente per un velocista puro come me. No l’ho mai corsa, no so come sia il finale e come posso reagire dopo 300 km. Penso sarebbe una follia dire che alla prima partecipazione voglio vincere, non penso che nella storia nessuno ci sia mai riuscito… Quindi, se vado, sarà per fare esperienza“.

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