Sky, Puccio: “Preferisco i Grandi Giri alle Classiche, voglio diventare uno dei migliori gregari del team”

Salvatore Puccio torna ad allenarsi in vista del 2018. Non per infortunio, ma lo stop era dovuto al matrimonio e conseguente luna di miele. Un leggero ritardo rispetto alle passate stagioni, ma per quest’anno lo strappo alla regola è piacevole e il corridore del Team Sky torna in sella ad una bici con grande grinta. Considerato un prezioso elemento di supporto per i capitani, tanto nelle classiche quanto nei grandi giri, il siculo-umbro quest’anno si è confermato valido gregario, mettendo da parte le sue ambizioni personali per servire i compagni.

Sostanzialmente incentrata sui grandi giri, avendo partecipato a Giro d’Italia e Vuelta a España, il suo 2017 è stato dunque sostanzialmente a due facce: dalla grande delusione della Corsa Rosa, al trionfo in Spagna con Chris Froome. “Abbiamo preso la maglia dopo la terza tappa e l’abbiamo tenuta sino alla fine – ricorda Puccio – È stata molto dura, e sicuramente nell’ultima settimana cominci ad avere un po’ di paura di perdere la maglia proprio alla fine. Come corridore lo stress aumenta, visto che sarebbe davvero un peccato perdere la maglia dopo tutto quel tempo a lavorare davanti. Ovviamente, nessuno può sapere come andranno le cose e in un giorno tutto può succedere. Arrivare a Madrid con l’intera squadra e salire sul podio tutti assieme è davvero incredibile. Qualcosa che non dimenticherò mai”.

Un bel modo per scacciare dunque le vicessitudini del Giro, quando bastò una caduta per mandare all’aria tutti i piani della squadra che vedevano Geraint Thomas e Mikel Landa candidati per la classifica. “Siamo stati davvero molto sfortunati – commenta – Dopo quella tappa abbiamo dovuto cambiare tutti i piani. Per me era stato un po’ come nella Vuelta precedente, quando eravamo in posizione per vincere e abbiamo perso tutto alla partenza della 15ª tappa. Ho sentito la stessa delusione e son cose che ti lasciano un segno”.

Malgrado l’alea che inevitabilmente un GT porta con sé, per Puccio le grandi corse a tappe sembrano comunque essere un terreno di predilezione. Considerate le sue caratteristiche, e alcuni buoni risultati nel suo passato in alcune grandi classiche, non era scontato. “Sento che i Grandi Giri mi si addicono di più perché posso recuperare giorno dopo giorno. Sento di poter fare meglio nei GT che nelle classiche di un giorno da questo punto di vista. In un Grande Giro hai una routine giornaliera e per questo mi piace fare due GT nella stessa stagione. Inoltre, mi sembra che fare due Grandi Giri ti aiuta in prospettiva per la stagione successiva. Se puoi fare Giro e Vuelta le cose vanno molto bene. Riposare dopo il Giro ti permette di fare un altroGT e, onestamente, mi sento meglio con me stesso e con il mio corpo nel correre un grande giro rispetto ad alcune classiche di un giorno”.

Fiducioso che un giorno la sfortuna della squadra al Giro possa terminare, il 28enne italiano riflette anche sulla sua progressione come ciclista, anche nel suo status in squadra. “Il mio obiettivo principale è di crescere ancora nel 2018 – spiega – Ogni anno ho sempre provato a migliorare le mie prestazioni. Penso che in sei anni sono sempre riuscito a fare un passo avanti, magari piccolo, ma sempre migliorando. Ho sempre cercato di continuare così e il mio scopo è di essere davvero utile alla squadra. Voglio essere uno dei migliori gregari di questa squadra e questo significa essere costante, pronto da gennaio fino a settembre/ottobre. Questo è il mio obiettivo, essere in forma per tutto l’anno“.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio