Sky, Froome non esclude Roubaix e Giro 2018

Il Tour de France 2018 sarà l’obiettivo principale di Chris Froome. Il Keniano Bianco lo ripete da tempo e lo ha ribadito ancor di più ieri, a margine della presentazione del percorso. Oltre a commentare il tracciato svelato poco dopo aver ricevuto il suo terzo Vélo d’or, il leader della Sky comincia anche a ragionare al resto di una stagione che per lui, in ogni caso, qualsiasi scelta prenderà, gli concede la possibilità di entrare a far parte del gotha del ciclismo di tutti i tempi. Qualsiasi grande giro deciderà di affrontare, vincendolo arriverebbe dove ben pochi nella storia sono arrivati, con la possibilità anche di compiere imprese uniche, superando (almeno in alcuni numeri) alcuni dei grandi miti del ciclismo.

Imprese che sembrano essere alla sua portata, ma che vanno chiaramente ben soppesate e ponderate. Classe 1985, il Keniano Bianco è reduce dalla miglior stagione della sua carriera, con il successo alla Grande Boucle e alla Vuelta a España. Una doppietta sinora mai riuscita in questa successione, che riporta così clamorosamente in auge la possibilità di riuscire dove altri hanno fallito, a partire da Nairo Quintana. E una doppietta potrebbe essere proprio quello che nel 2018 gli darebbe il pieno riconoscimento di uno status che per molti non è ancora pieno proprio per la mancata vittoria sinora del Giro d’Italia. Tra coloro che lo incitano a questo grande obiettivo anche Mauro Vegni, che si è mostrato fiducioso che questa nuova sfida possa convincere Froome ad essere al via della Grande Partenza di Gerusalemme.

Per il momento il corridore britannico non ha mai apertamente commentato questa ipotesi, senza escluderla, confermarla o smentirla. Parlando della possibilità teorica di partecipare e vincere a tutti i GT, ha chiaramente aperto qualche speranza, anche se tutto è prematuro e chiaramente dipenderà dai percorsi che offriranno le varie corse. ASO ha già svelato la sua creatura, non proprio ideale per le caratteristiche del leader della Sky, squadra che tuttavia appare tra le più attrezzate per affrontare un percorso così variegato, quasi senza dover sacrificare nessun aspetto.

La riflessione è dunque d’obbligo e Froome non vi si sottrae. Anche se chiaramente non si pronuncia concretamente – e non lo farà, quantomeno, sino alla fine del prossimo mese, quando avverrà la presentazione della Corsa Rosa. “Dobbiamo aspettare per vedere – commenta per cyclingnews, riguardo la possibilità di essere in Israele il prossimo maggio – Non lo escludo, ma sono comunque pienamente consapevole che il mio più grande obiettivo per l’anno prossimo sarà soprattutto il quinto titolo al Tour”.

Entrare nella storia/leggenda, ovviamente fa gola. Questa è la leva sulla quale Vegni spera di poter contare. Ed è effettivamente quella che tiene ancora banco: “Non è mai stato fatto sinora (perlomeno non in quest’ordine e non in questa modalità, ndr). Sarebbe davvero incredibile, ma non voglio comunque prendere ancora una decisione al riguardo”.

Intanto, ragionando sulle partecipazioni, non esclude una possibile sorpresa. Considerando infatti i 21,7 chilometri di pavé che dovrà affrontare a luglio, durante la Grande Boucle, il nativo di Nairobi ipotizza di essere al via della Parigi – Roubaix, per provare già ad aprile alcuni dei tratti più impegnativi in un contesto di gara. “Chiaramente non faceva parte dei miei piani sinora, ma potrei dover rivalutare questa decisione”, commenta infatti al riguardo, consapevole della grande importanza che la frazione con conclusione vicino al famoso velodromo avrà nelle dinamiche dell’intera corsa.

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