Pagelle Parigi – Nizza 2018: Soler e Yates simboli del nuovo che avanza, delusione Alaphilippe e Henao

Marc Soler (Movistar), 10: Corsa in crescendo per il talento spagnolo che sin dalle prime giornate mostra di stare bene, correndo un’ottima crono per poi farsi vedere con i migliori in salita. Sempre perfettamente supportato da un Richard Carapaz (7,5) in forte crescita, il corridore iberico trova con coraggio e intelligenza l’azione giusta per ribaltare tutto. Forse non era il più forte, ma forse per questo merita ancora di più, avendo saputo giocare sempre al meglio le sue carte.

Simon Yates (Mitchelton-Scott), 9: Non crolla, gestendo bene il momento di difficoltà in salita. Grazie all’aiuto di una squadra forse non di primissimo piano, ma in cui uomini come Roman Kreuziger (7,5) e Matteo Trentin (7) si dimostrano efficaci, regge bene, ma deve cedere agli assalti incrociati, dovendo cedere solo in una situazione decisamente complicata.

Gorka Izagirre (Bahrain-Merida), 8: Sin dal primo giorno dimostra di stare bene. Forse gli manca quel qualcosa che possa fare la differenza, ma in regolarità dimostra in questa settimana di poter ottenere grandi risultati anche in prima persona, confermando un ottimo inizio di stagione che ben ripaga la fiducia del team.

Thomas De Gendt (Lotto Soudal), 8: Ancora una volta il belga si dimostr professionista esemplare: capace di attaccare da lontano, di giocarsi (e vincere) la maglia a pois, ma anche di trenate impressionanti in pianura, passando intere giornate in testa al gruppo a tirare per i suoi capitani. Infaticabile, è uno dei corridori più preziosi e completi si possano avere in squadra.

Ion Izagirre (Bahrain-Merida), 7,5: Sulla carta è il fratello più atteso, ma sembra un gradino indietro, forse anche di condizione. La sua prova è comunque di livello, seppur meno decisivo di quanto ci si potesse forse aspettare da lui.

Tim Wellens (Lotto Soudal), 7,5: Arriva come uno dei favoriti e più in forma e non delude le aspettative, combattendo dal primo all’ultimo giorno con coraggio e determinazione. La corsa forse la perde nella tappa regina, spendendo energie preziose a metà corse, dovendo così rientrare da solo su un gruppo lanciato. Una disattenzione banale che un ultima tappa arrembante non può colmare.

Dylan Teuns (BMC), 7,5: Continua la crescita costanete del giovane talento belga, che si conferma ben più di un corridore da classiche. Potenza ed esplosività non gli mancano, chiudendo anche la settimana in crescita, che è sempre un segnale positivo.

Rudy Molard (Groupama-FDJ), 7,5: Una vittoria di tappa, un buon piazzamento finale e soprattutto l’unico della sua squadra a chiudere la corsa. Il francese non è più giovanissimo, ma con il passare del tempo non smette di salire i gradini che gli permettono di trovare un posto interessante in gruppo.

Luis Leon Sanchez (Astana), 7: A vedere il tracollo degli ultimi due giorni verrebbe spontaneo un voto non proprio positivo, ma l’esperto corridore spagnolo era qui con ben altre ambizioni e ha saputo stringere i denti con coraggio e dignità finche ha potuto.

Patrick Konrad (Bora-hansgrohe), 7: Buona prova del corridore austriaco, che conferma una discreta crescita nelle corse a tappe, nelle quali può ritagliarsi un suo spazio, in supporto ai grandi capitani, ma con la possibilità comunque di ottenere qualche buon risultato. Con una squadra al suo servizio avrebbe sicuramente potuto fare anche qualcosa in più.

Alexis Vuillermoz (Ag2r La Mondiale), 7: All’attacco dal primo giorno, il francese chiude poi in crescendo, recuperando tappa dopo tappa qualche posizione, a conferma di un corridore che sa emergere quando aumentano le difficoltà e i chilometri nelle gambe. Non solo un corridore dalla grande sparata, ma un elemento più completo.

David de la Cruz (Sky), 7: Per il secondo anno consecutivo conquista la tappa finale a Nizza al termine di una settimana soprattutto di lavoro per i compagni. Nel farlo stavolta migliora anche il suo piazzamento finale, dimostrando ancora una volta una crescita costante.

Arnaud Démare (Groupama-FDJ), 7: Successo risicatissimo il primo giorno, poi alcuni piazzamenti nelle tappe successive, confermandosi comunque corridore completo e coriaceo. Dopo qualche giorno di sofferenza decide di tornare a casa per non compromettere la classiche, ma il bilancio è chiaramente più che positivo.

Jonathan Hivert e Jérôme Cousin (Direct Energie), 7: Due vittorie molto contestate le loro, ma comunque due vittorie. Il pubblico si è diviso nel vederli vincere, chi plaudendo la loro intelligenza tattica, chi criticandone il cinismo e l’inganno, ma non bisogna dimenticare che si tratta pur sempre di corridori di una squadra Professional alla quale due vittorie in una delle corse più importanti del paese, soprattutto in un momento in cui ha perso il suo simbolo, fanno comunque più che comodo.

Dylan Groenewegen (LottoNL-Jumbo), 7: Il corridore neerlandese continua a vincere in questo inizio di stagione. Cinque successi per lui, quasi tutti in grandi corse e davanti a corridori di altissimo livello, che ne ribadiscono ormai l’appartenenza all’élite delle volate

Jakob Fuglsang (Astana), 6,5: Settimana sfortunata per il danese che cade il primo giorno, perdendo terreno e dovendo rinunciare alle sue ambizioni di classifica. Finché il compagno regge, si trasforma in gregario perfetto per Sanchez, rinunciando alle sue possibilità, poi prova ancora a farsi notare, ma finisce a terra. Da lodare la grinta e l’impegno.

Felix Grossschartner (Bora-hansgrohe), 6,5: Finché può lotta alla pari con Soler per la maglia bianca, poi si deve arrendere nella tappa regina, chiudendo comunque la corsa in leggera crescita nell’ultima frazione, rientrando nei dieci. Comunque un buon piazzamento per un corridore che da poco ha compiuto 24 anni.

Christophe Laporte (Cofidis), 6,5: Con Nacer Bouhanni (sv) condizionato da problemi di salute, il francese si fa trovare pronto, sfiorando il successo il primo giorno. Non ci sono molte occasione per lui, ma appena gli possibile ci riprova e ottiene un buon piazzamento. Chiedergli di più era difficile. Conferma comunque che la Cofidis può essere qualcosa in più che in supporto di Bouhanni.

Elia Viviani (Quick-Step Floors), 6: Non aveva molte occasioni. Anzi, ne aveva una sola e chiude secondo. Ovviamente, non manca la delusione per un corridore che ha abituato tutti benissimo in questo inizio di stagione, ma capita di trovare più forte. Non è un verdetto definitivo, si guarda avanti e si riparte.

André Greipel (Lotto Soudal), 6: Anche per lui poche occasioni, ma ci mette tutto l’impegno possibile, ottenenendo numerosi piazzamenti, stringendo i denti per cercare di dire la sua anche quando la strada non gli sembra proprio propizia. Impegno e determinazione degni di lode, soprattutto pensando che sino all’ultimo giorno rimane in corsa, aiutando Wellens come può.

Sam Oomen (Team Sunweb), 5: Dopo l’ottima prestazione lo scorso anno, ci si aspettava oggi da lui qualcosa in più in questa edizione. Resta invece a lungo, sostanzialmente fino alla fine, fra coloro che stan sospesi, senza riuscire a ritagliarsi un posto tra i migliori, alternando prestazioni discrete a delusioni.

Julian Alaphilippe (Quick-Step Floors), 4,5: Ogni giorno è tra i più attesi. A lungo riesce a rispondere alle aspettative, pur senza vincere, ma nella tappa regina dimostra di fare ancora fatica quando le salite sono più lunghe. Stringe i denti con una determinazione poco comune, ma paga il fuori giri. Il giorno successivo, prova a riscattarsi attaccando da lontano, ma il corpo ancora soffre per il giorno precedente.

Jesus e José Herrada (Cofidis), 4,5: Dovevano essere gli uomini di classifica della squadra, ma hanno subito problemi ed escono di classifica. A quel punto diventano potenziali cacciatori di tappe, ruolo che nuovamente non riescono a coprire. Ci provano, ma restano abbastanza anonimi.

Warren Barguil (Fortuneo-Samsic), 4,5: Sin dall’inizio l’aveva detto che non era in forma e che non avrebbe potuto fare granché. Ma così poco non se lo aspettava nessuno.

Tony Gallopin (Ag2r La Mondiale), 4,5: La Nizza è una corsa a cui tiene e in cui riesce spesso a farsi notare. Il percorso misto è molto adatto alle sue caratteristiche

Bauke Mollema (Trek-Segafredo), 4,5: Accumula chilometri. Lotta sostanzialmente con sé stesso per una settimana, ma da lui ci si aspetta di più.

Sergio Henao (Sky), 4,5: Arrivava da campione in carica, dopo aver battuto Alberto Contador lo scorso anno, ma in questa edizione appare sempre in affanno, a rincorrere gli avversari, senza mai riuscire a fare la differenza. Resta a galla come può sino all’ultima tappa, dove naufraga sotto la pioggia. Per un corridore che deve ottenere risultati per ritagliarsi un posto in una squadra così densa di campioni, questa è un’occasione sprecata.

Wout Poels (Sky), sv: Tutto sembrava incalanarsi verso un suo successo finale dopo un’ottima crono e prestazioni rassicuranti in salita, ma una caduta lo taglia fuori.

Alexander Kristoff (UAE Team Emirates), Daniel Martin (UAE Team Emirates), Esteban Chaves (Mitchelton-Scott), sv: Condizioni precarie per alcuni dei protagonisti attesi, che devono così fare una corsa abbastanza anonima, senza riuscire a concluderla.

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