Movistar, Valverde: “Rispetterò il mio contratto fino al 2019, ma se tutto andrà bene farò anche un’altra stagione”

Alejandro Valverde non lascia e si prefissa nuovi obiettivi. Dopo esser rientrato nel migliore dei modi dal terribile infortunio rimediato l’anno scorso al Tour de France il murciano è pronto a continuare la sua avventura nel mondo del ciclismo anche oltre la naturale scadenza del contratto nel 2019. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il portacolori della Movistar spiega infatti di aver un sogno per la sua carriera, legato ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020, ultimo sogno di una già straordinaria carriera.

“Sono tornato quello di prima – spiega – Rispetterò il mio contratto che mi lega alla Movistar fino al 2019, ma se tutto andrà bene farò un’altra stagione. Nel 2020 avrò 40 anni e si tratterà di una annata olimpica, con i Giochi di Tokyo. La mia quinta Olimpiade, sarebbe una bella spilla da mettersi sul petto…”-

Obiettivi a lungo termine e non solo per lo spagnolo, che ha un chiaro sogno anche per questa stagione: “Dopo sei podi, l’obiettivo è sicuramente il Mondiale. Le volte in cui mi sono sentito meglio sono state ad Hamilton, nel 2003, quando vinse Astarloa e io secondo, e Firenze 2013, io di bronzo. Il Tour de France sicuramente non lo vincerò, ma sono salito sul podio, lo stesso vale per il Giro, una Vuelta ce l’ho… Il percorso di Innsbruck offre di sicuro una grande occasione”.

Lo stesso Valverde ha poi spiegato i motivi che gli permettono di correre tutto l’anno ed esser competitivo in ogni gara alla quale partecipa, a differenza di diversi suoi avversari: “Sono fortunato. Sto attento ai dettagli e mi alleno molto, però rispetto alla maggior parte dei colleghi non ho bisogno di tanti sacrifici per trovare la forma, quella forma che altri raggiungono magari con lunghi ritiri, consumandosi mentalmente. Un dono di natura. Mi diverto e anche per questo non mi sono mai mosso da Murcia. Ho bisogno dei miei amici quando esco, di  ridere quando mi alleno, dei ritmi che già conosco. Non c’è bisogno di stravolgimenti, né per me né per la famiglia”.

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