Gand-Wevelgem 2017, Sagan deus-ex-machina: “Decido io chi può vincere”

15 chilometri all’arrivo della Gand-Wevelgem 2017 e al comando ci sono cinque corridori. Tra questi Peter Sagan, seguito a ruota da Greg Van Avermaet e Jens Keukeleire, i quali hanno dato cambi regolari fino a quel momento, mentre Niki Terpstra e Soren Kragh Andersen sono rimasti passivi nelle ultime posizioni del drappello. Lo slovacco della BORA – Hansgrohe termina il proprio turno in testa e si lascia sfilare, con i primi due che lo passano, mentre l’atleta della Quick-Step Floors si mette sulla sua ruota. È il momento decisivo della corsa, poiché il campione del mondo, per cercare di coinvolgerlo nei cambi decide letteralmente di fermarsi, favorendo così Van Avermaet e Keukeleire che andranno a giocarsi il successo. Tra Terpstra e l’iridato si accende una discussione in corsa e quando ritrovano un buon ritmo è troppo tardi.

Una scelta drastica da parte di Sagan che, di fatto, ha gettato alle ortiche le sue possibilità di vittoria, palesando una certa insofferenza dinanzi la passività di alcuni atleti. “Non so cosa volesse fare Tersptra – commenta dopo il traguardo – Prima attacca, poi non lavora. Questo è un esempio di come puoi perdere la corsa contro di me”. Già al termine della Tirreno-Adriatico, ironicamente, l’iridato aveva parlato del suo ‘potere’ di decidere chi poteva vincere e chi no una corsa. “Cosa potevo fare? Non sono un suo compagno di squadra – prosegue – Non capisco perché avrei dovuto lavorare per poi farmi battere in volata. A questo punto decido io chi può vincere”.

Un epilogo non esaltante, malgrado lo slovacco dichiari di “non essere deluso”, seppur amareggiato. “Sono ancora più motivato – conclude – Se vinci sempre rischi di perdere la motivazione. Ora voglio dare tutto per vincere, ma da solo contro tutti non è sport, è un gioco d’azzardo. Vedremo come sarà la situazione al Fiandre e alla Roubaix.

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