Caso Froome, i precedenti: da Indurain a Ulissi passando per Pereiro e Petacchi

Il mondo del ciclismo si è risvegliato oggi con la notizia della positività di Chris Froome. Al britannico è stato riscontrato una quantità di 2000 ng/ml di Salbutamolo nelle urine contro i 1000 ng/ml consentiti. Questo risultato non implica una immediata sospensione, considerando che la sostanza è concessa entro certi limiti, ma l’UCI deve aprire un’indagine per capire i motivi del valore anomalo e se, eventualmente, sono state violate le regole.  Solo se questa seconda ipotesi sarà confermata Froome potrebbe andare incontro ad una squalifica e perdere la vittoria della Vuelta a España.

Diventa interessante quindi capire i precedenti andando visto che non sempre è scattata la squalifica. È questo per esempio il caso di Miguel Indurain che risultò positivo al Tour de l’Oise nel 1994. All’epoca però la positività era valida solo per le agenzie antidoping francesi, ma non per l’UCI, che considerava la sostanza lecita a fini terapeutici. Lo spagnolo venne comunque subito scagionato visto che riuscì a dimostrare l’utilizzo del farmaco proprio per curare l’asma. Stesso identico discorso, nello stesso anno, può esser fatto per Tony RomingerFranco Ballerini, entrambi scagionati ,così come l’anno prima Alex Zulle Bo Hamburger. Il primo corridore a dover contare una squalifica fu invece Laurent Madouas, sospeso per un mese nel 1994, mentre Matt White quattro anni dopo fu fermato per due mesi.

Con l’arrivo del 21° secolo i casi sono notevolmente aumentati. Nel 2002 sono stati fermati Igor Gonzalez de Galdeano ed Eric Bethou, entrambi scagionati. Curiosamente, il corridore francese ha avuto problemi con il salbutamolo anche nel 2008, ma anche in quel caso non scattò nessuna squalifica. Nel 2006 poi fu il turno del vincitore del Tour de France Oscar Pereiro, ma le polemiche furono subito placate visto che lo spagnolo aveva un’autorizzazione per usare un medicinale a base di salbutamolo per via di problemi d’asma, così come Mederic Clain.  David Garbelli invece non ha subito nessuna squalifica, ma solo un avvertimento.

Nel 2007 invece i casi più importanti furono quelli di Leonardo PiepoliAlessandro Petacchi. I due risultano positivi al Giro d’Italia, ma se il caso di Piepoli fu subito archiviato, lo stesso non si può dire per Petacchi. Allo spezzino fu riscontrato un valore di salbutamolo pari a 1320 ng/ml nella tappa da lui vinta a Pinerolo. La Milram sospese il corridore che fu costretto a saltare il Tour de France per via della richiesta di squalifica di un anno da parte dell’UCI. Il 24 luglio però Petacchi fu prosciolto, per la buona fede riscontrata nell’atto inconsapevole di violare le norme antidoping. La vicenda però non si concluse quel giorno, visto che l’anno dopo il Tas lo squalificò per un anno.  Oltre a loro, nello stesso anno furono trovati positivi Ger SoeperberCristoph Girschweiler, Mariusz Olesek Matteo Trentin.  I primi due hanno ricevuto un avvertimento, mentre il corridore italiano fu trovato positivo fra gli Under23 e fu squalificato per due mesi.

Tutti questi casi però sono precedenti al 2010, quando la Wada decise di modificare le regole per quanto riguarda l’utilizzo del salbutamolo. Nel 2010 la sostanza è stata vietata completamente dell’agenzia antidoping, mentre l’anno successivo ne fu riconsentito l’utilizzo, limitandone però l’uso.

Dopo quella data le positività, sino ad oggi, sono state solo due: Diego Ulissi e Alexandr Pliuschin. Il corridore toscano risultò positivo al termine dell’undicesima tappa del Giro d’Italia 2014 con un valore molto simile a quello di Chris Froome (1920 ng/ml). All’allora portacolori della Lampre – Merida fu inflitta una squalifica di nove mesi dalla Camera disciplinare svizzera, visto che il corridore correva con licenza elvetica. I giudici anche in quel caso riconobbero la negligenza da parte di Ulissi, sottolineando come non c’era volontà di migliorare le prestazioni agonistiche, ma non il dolo. Stessa identica squalifica inflitta da parte dell’UCI anche per il moldavo Pliuschin , che risultò positivo al Sharjah Tour 2014.

La sfida del Keniano Bianco e della Sky sarà dunque non solo dimostrare la non intenzionalità, ma anche che non ci sia stato dolo. E qui la situazione rischia di essere più complicata. Ovvero, bisognerebbe dimostrare che la sostanza ha influito sostanzialmente solo con una modifica del valore nelle urine, conseguente ad una maggiore esecrezione, ma non modificando, di fatto, le prestazioni sportive oltre il limite consentito per curare la malattia.

I PRECEDENTI

CORRIDORE ANNO SANZIONE
Alex Zulle 1993 Nessuna squalifica
Bo Hamburger 1993 Nessuna squalifica
Laurent Madouas 1994 Squalifica di 1 mese
Franco Ballerini 1994 Nessuna squalifica
Miguel Indurain 1994 Nessuna squalifica per motivi medici
Tony Rominger 1994 Nessuna squalifica
Matt White 1998 Squalifica di 2 mesi
Igor Gonzalez de Galdeano 2002 Nessuna squalifica per motivi medici
Eric Berthou 2002 Nessuna squalifica
Mederic Clain 2006 Nessuna squalifica per motivi medici
Oscar Perreiro 2006 Nessuna squalifica per motivi medici
David Garbelli 2006 Nessuna squalifica
Christoph Girschweiler 2007 Nessuna squalifica
Alessandro Petacchi 2007 Squalifica di un anno (dal Tas dopo esser stato assolto)
Leonardo Piepoli 2007 Nessuna squalifica per motivi medici
Ger Soeperber 2007 Nessuna squalifica
Matteo Trentin 2007 Squalifica di 2 mesi
Mariusz Olesek 2007 Squalifica di 2 anni
Eric Berthou 2008 Nessuna squalifica per motivi medici
Diego Ulissi 2014 Squalifica di 9 mesi
Alexandr Pliuschin 2014 Squalifica di 9 mesi

 

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