Astana, Martinelli rincuora Aru: “Un disastro, ma mi ricorda Pantani nel 95. Al Tour arrivò terzo”

L’assenza di Fabio Aru dal Giro d’Italia 2017 è un disastro per la Astana. Il grande capitano del team è costretto a saltare l’appuntamento che stava preparando con tanta meticolosità da mesi e a questo punto bisogna anche capire come la squadra kazaka si presenterà al via della Corsa Rosa. Non usa dunque mezzi termini Giuseppe Martinelli,, che pure in passato ha vissuto momenti anche peggiori, quando era al fianco di Marco Pantani, nel 1995, e il romagnolo dovette dichiarare forfait a due giorni dal via.

Ci è crollato il mondo addosso – ammette il DS alla Gazzetta dello Sport – Il professor Combi è stato molto diretto, ci ha detto che in meno di dieci giorni era impossibile pensare di poter salire in bicicletta. C’è una lesione importante. Non nascondo che eravamo arrivati, non dico fiduciosi, ma con la speranza che lo stop potesse essere più breve. Ho preferito non dire niente di particolare a Fabio in questo momento, sono fatto così e non c’era molto da dire. Mi dispiace tantissimo”.

Un colpo indubbiamente duro per tutti, ma sopratutto per il corridore e per l’uomo, che teneva in modo particolare al #Giro100, alla Grande Partenza dalla sua Sardegna. Nel rammarico di una situazione difficile da affrontare, mentalmente e fisicamente, l’esperto direttore sportivo prova comunque a lanciare segnali, speranze e appigli, citando l’illustre precedente. “È una botta più forte delle altre perché sappiamo quanto questo Giro fosse speciale e quanto ci tenesse Fabio – aggiunge il suo diesse – È una situazione che mi ricorda quella di Pantani prima del Giro 1995, quando cadde il primo maggio e non poté prendere il via. Quell’anno andammo al Tour e riuscimmo a finirlo sul podio, Marco arrivò terzo”. Che possa essere di buon auspicio?

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