Ag2r La Mondiale, un investimento che vale 100 milioni

La Ag2r La Mondiale rivendica il suo investimento. Come ogni anno a fine stagione la società francese traccia un bilancio dell’andamento marketing della sua stagione, dimostrandosi soddisfatta del risultato ottenuto anche in questo 2017. Secondo i dati riportati dalla compagine transalpina, infatti, in questa stagione (nel periodo che va da gennaio a settembre), il budget impiegato di 14 milioni ha ottenuto una resa pari ad un equivalente pubblicitario di 100 milioni di euro, con una crescita dunque del 30% rispetto alla passata stagione. Oltre la metà, 55 milioni (+69% rispetto al 2016) sarebbero arrivati esclusivamente durante il Tour de France.

E questo solamente tenendo presente i media francesi (circa 17500) che durante l’arco dei nove mesi in questione hanno nominato il brand. Una audience complessiva calcolata in 10 miliardi di contatti (+23%) di cui il 40% durante la Grande Boucle (4,1 milardi, +69%). L’investimento avrebbe così portato ottimi risultati in patria, tanto che la squadra è la terza preferita (considerando tutti gli sport) dai francesi, diventando il terzo marchio assicurativo più conosciuto del paese.

L’associazione Ag2r La Mondiale – Ciclismo – Tour de France sarebbe dunque ormai ben radicata nel pubblico transalpino, tanto che il 50% della popolazione sa che il marchio sponsorizza una squadra e che lo sponsor è il primo marchio associato alla Grande Boucle come notorietà spontanea (chiedendo ad una persona di nominare i brand del Tour, in quel gruppo la Ag2r La Mondiale è la più citata) e il secondo sponsor per quanto riguarda la notorietà top of mind (ovvero, quando la stessa domanda viene fatta chiedendo di nominare solo un brand).

Malgrado il ciclismo non sia certo tra gli sport in cui gira il maggior numero di soldi, ancora una volta si conferma la tendenza per cui l’investimento viene ampiamente ripagato in termini pubblicitari, considerando che per ottenere lo stesso risultato sarebbe stato necessario impiegare una somma quasi sette volte superiore. E questo chiaramente anche perché le squadre assumono il nome dello sponsor, che veste direttamente i corridori, senza essere limitato a colori sociali e piccoli spazi.

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