Tour de France 2017, Bennati prova a riscattare la sfortuna: “Il ciclismo è così, bisognava reagire…” Poi pensa al Mondiale

Daniele Bennati ci ha provato di nuovo al Tour de France 2017. Libero dai suoi consueti impegni di gregariato, il corridore della Movistar si è gettato nella fuga che ha caratterizzato la diciannovesima tappa, concludendo la corsa in quarta posizione. Ancora una buona prova dunque per il corridore aretino, che si conferma molto competitivo anche quando ha la possibilità di muoversi in prima persona, senza dover scortare i suoi capitani nelle frazioni a loro meno adatte. Purtroppo, il tentativo non è andato a buon fine.

Normale ci sia il rammarico – commenta dopo il traguardo – Per prendere la fuga ho sputato l’anima. Avrei voluto regalare questo successo alla squadra, soprattutto per la sfortuna che abbiamo avuto, dedicando la possibile vittoria a Valverde. Inoltre, ieri era il compleanno di mio figlio. Ci ho davvero provato fino all’ultimo, ma eravamo tutti a tutta…”

Nel finale, decisiva una rotonda, che ha permesso a due uomini di avvantaggiarsi in maniera definitiva. “Noi abbiamo preso la rotonda a sinistra e loro sono usciti con 20 metri di vantaggio – analizza – Non sono riuscito a chiudere, quella sarebbe stata l’azione che mi avrebbe permesso di giocarmi la vittoria. Non è una scusa, chiaramente una fuga di venti, in cui sono tutti buoni corridori non è facile. Già era un successo, poi bisognava centrare la fuga nella fuga perché era impossibile arrivare in venti tutti assieme…”.

Rammarico nel complesso anche per una Grande Boucle decisamente al di sotto delle aspettative per la formazione iberica, che ha perso un capitano sin dal primo giorno, mentre il secondo leader non ha mai potuto esprimersi ai suoi livelli. “Eravamo venuti qua con due punte, Alejandro e Nairo come punto di domanda, che non sapeva dove poteva arrivare dopo il Giro – commenta – Alejandro ha dimostrato quest’anno una condizione super, poteva vincere qualche tappa e magari salire sul podio. Purtroppo così non è andata, questo è il ciclismo. Bisogna reagire, come ho offatto oggi e l’altro giorno…

Vincitore a Parigi dieci anni fa, l’aretino difficilmente questa domenica potrà riprovarci, anche se ovviamente non è da escludere un nuovo tentativo da finisseur nel finale. La mente comincia intanto a pensare al riposo, ma anche e soprattutto al mondiale di Bergen 2017, escludendo così l’europeo. “Con Davide ho parlato, ma se ho intenzione di fare il mondiale, che è l’ultimo che potrei fare, dopo il Tour devo assolutamente staccare, altrimenti al 24 settemre non ci arrio. Il pecorso degl Europei è semplice, uomini per creare la volata ci sono, quindi non ha ‘bisogno’ di me. C’è un treno per poter aiutare Elia Viviani”.

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