Tirreno-Adriatico 2017, Top/Flop del giorno

La nostra rubrica che, tra il serio ed il faceto, traccia il bilancio della giornata appena conclusasi alla Tirreno – Adriatico 2017.

TOP

Peter Sagan: Semplicemente fenomenale. Il fuoriclasse slovacco sta diventando sempre più difficile da battere e gli avversari iniziano a prendere consapevolezza di ciò. Perfetto nella gestione della volata, grazie anche al lavoro dei compagni di squadra, riesce a lasciarsi tutti dietro in un finale piuttosto complicato. Tornato in forma dopo i problemi di salute che lo hanno tagliato fuori dalla Strade Bianche, si prepara a vivere un’altra stagione delle Classiche da protagonista assoluto. 

Elia Viviani: Voleva segnali per la Milano-Sanremo e in qualche modo oggi ha avuto risposte positive. Non era facile, ma nel finale si è mosso benissimo, ben supportato dalla squadra. Peccato che si sia trovato al vento troppo presto, altrimenti avrebbe potuto impensierire maggiormente un Sagan in grande spolvero. 

Iuri Filosi: Passato professionista con grandi aspettative, fino ad oggi ha faticato a confermarsi su alti livelli. Oggi, su un palcoscenico importante come la Tirreno-Adriatico, si è reso protagonista di una lunga fuga. Caparbio, è stato l’ultimo a mollare lanciando un segnale importante. Questa è la strada giusta, con l’auspicio che al più presto arrivino risultati importanti. 

FLOP

QuickStep – Floors: La caduta compromette ogni chance di giocarsi la volata e questo è fuori discussione. Tuttavia la gestione del finale non è apparsa nel finale, con gli atleti della squadra belga apparsi poco compatti nell’avvicinamento all’ultimo chilometro. Con il gruppo allungatissimo era importante stare davanti, ma non è stato possibile. Poi ci si è messa anche la sfortuna… 

Mark Cavendish: La squadra lavora fin dai primi chilometri, ma nel finale non riesce a incidere. La caduta probabilmente compromette la preparazione della sua volata, tuttavia era apparso tagliato fuori dalla lotta già all’ultimo chilometro. Alterna buone prestazioni ad altre più opache, segno di una condizione che deve ancora crescere. 

Le cadute: Vuoi il nervosismo, vuoi l’errore individuale, sta di fatto che troppo spesso gli arrivi allo sprint sono compromessi da scivolate negli ultimi metri. Le responsabilità si possono individuare ovunque, tuttavia resta il fatto che troppe volte si va oltre il limite e, oltre al semplice risultato, i corridori mettono a repentaglio la loro salute. Trovare una soluzione è difficile, ma è bene dar seguito a delle riflessioni. 

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