Pagelle Tirreno-Adriatico 2017, Quintana e Sagan di un altro pianeta – deludono Nibali e Cavendish

Nairo Quintana (Movistar), 10: Semplicemente superiore agli avversari. Attorno a lui gravano sempre incognite circa il reale stato di forma, ma sul Terminillo spazza via i dubbi con una prestazione maiuscola. Le cose non cambiano il giorno seguente e il colombiano non lascia scampo agli avversari. Vince la sua seconda Tirreno – Adriatico e lancia un messaggio importantissimo in chiave Giro d’Italia. Difficilmente sorgeranno obiezioni dinanzi l’affermazione che lui è l’uomo da battere a maggio.

Rohan Dennis (BMC), 9.5: Ad inizio stagione lo abbiamo sentito parlare di top 15 al Giro d’Italia, ed è sembrato un progetto quasi utopistico. Al termine di questa Tirreno-Adriatico la prospettiva cambia, poiché non solo l’australiano è stato in grado di lottare con i migliori, ma si è anche preso la piazza d’onore alle spalle di Quintana. Sfruttando le cronometro e difendendosi in salita, ha confezionato una prestazione maiuscola che potrà dargli una spinta in più nel suo cammino verso la Corsa Rosa. È un ragazzo dal talento illimitato, che può togliersi belle soddisfazioni.

Peter Sagan (Bora – Hansgrohe), 9: Altra prestazione fenomenale dello slovacco che riannoda il filo con la vittoria alla Tirreno – Adriatico, portando a casa due splendide tappe. A Montalto di Castro sfodera una volata perfetta, ma il vero capolavoro lo realizza a Fermo, in una frazione che vede gli uomini di classifica darsi battaglia. Lui è lì, coadiuvato da uno splendido Rafal Majka (voto 6.5), e alla fine riesce a sverniciare tutti allo sprint. Ha una gran gamba e questo è un segnale importante in chiave Sanremo.

Geraint Thomas (Team Sky), 8.5: La disastrosa cronometro a squadre gli preclude possibilità di podio, ma lui ha davvero poche responsabilità. Relegato nelle parti basse della classifica, il gallese reagisce da campione, vincendo una bellissima tappa a Pomarance per poi replicare con grandi prestazioni nei giorni successivi. Chiude quinto, ma lancia un segnale importante in chiave Giro d’Italia. Non è ancora al 100%, ma proseguendo di questo passo può davvero diventare un pretendente al podio.

Primoz Roglic (LottoNL – Jumbo), 8: Sarà interessante capire dove potrà arrivare questo ragazzo. Fortissimo a cronometro, ma abile anche in salita, alla Tirreno-Adriatico non soffre il confronto con il gotha delle corse a tappe, concludendo in quarta posizione a pochi secondi dal podio. Il suo inizio del 2017 è ottimo, in linea con quanto mostrato nella passata stagione. Il prossimo test sarà sui Grandi Giri.

Davide Ballerini (Androni – Sidermec), 7.5: Corre con coraggio, andando per quattro volte in fuga. Grazie alla sua perseveranza riesce ad aggiudicarsi la classifica del miglior scalatore battendo niente meno che Nairo Quintana. Un bel riconoscimento per un ragazzo che, al primo anno da professionista, ha avuto la possibilità di far vedere il suo valore su un grande palcoscenico.

Thibaut Pinot (FDJ), 7.5: Parte in pompa magna con un’ottima cronosquadre che gli permette di guadagnare terreno su molti avversari. Candidatosi così a principale antagonista di Nairo Quintana, è costretto a rivedere i suoi obiettivi. Malgrado il supporto di un ottimo Sebastian Reichenbach (voto 7), fatica nell’arrivo in quota sul Terminillo, trovando pronto riscatto a Fermo. Alla fine coglie un piazzamento sul podio che non è da buttar via e può rappresentare una importante iniezione di fiducia.

Egan Bernal (Androni – Sidermec), 7: Il talentino di Gianni Savio si fa trovare presente al primo grande appuntamento della sua carriera. In salita non ha nulla da invidiare ai migliori e sembra essere sulla strada giusta verso la maturazione. Perde la maglia di miglior giovane a cronometro, specialità in cui dovrà migliorare per sognare in grande nelle corse a tappe.

Fernando Gaviria (QuickStep Floors), 7: Lancia un segnale importante vincendo a Civitanova Marche al termine di una giornata tutt’altro che semplice. Il colombiano ha una gamba straordinaria e battere un Sagan in grande spolvero non è mai semplice. Sabato in via Roma sarà un brutto cliente per chiunque. La squadra crede in lui e se riuscirà a gestire la pressione potrà permettersi di sognare in grande.

Mirco Maestri (Bardiani – CSF), 7: Lotta come un leone nel tentativo di mettere a segno un’impresa, quella di privare Sagan della vittoria nella classifica a punti. Il corridore emiliano ci prova in tutti i modi, va all’attacco in quattro occasioni vincendo tutti i traguardi volanti. Alla fine la differenza è minima, ma merita comunque gli applausi per la grinta e il coraggio.

Alan Marangoni (NIPPO – Fantini), 7: Tra i più positivi nella formazione italo-giapponese. Supportato da una buona condizione, prova ad entrare in tutti i tentativi di fuga, ingaggiando anche una bella battaglia con Ballerini per la maglia verde. Ci prova con coraggio e quest’anno, libero da compiti di scuderia, potrebbe ritagliarsi degli spazi importanti.

Matteo Montaguti (Ag2r La Mondiale), 7: L’emblema dello spirito combattivo dei corridori. Cade nel finale della tappa di Montalto di Castro, procurandosi la frattura della costola, ma il giorno seguente si presenta comunque al via. Scala il Terminillo, anche con buon ritmo, prima di alzare bandiera bianca. Il coraggio merita sempre un applauso.

Jonathan Castroviejo (Movistar), 6.5: Preziosissimo in appoggio al capitano, riesce a conservare una buona posizione in classifica generale. Il settimo posto finale è un ottimo risultato, malgrado nella cronometro finale non riesca ad esprimersi al meglio concludendo solamente dicannovesimo.

Tom Dumoulin (Tean Sunweb), 6.5: Forte in salita, un po’ meno a cronometro. Curiosamente il neerlandese si è espresso al meglio nelle frazioni più impegnative, faticando su quello che dovrebbe essere il suo terreno. Segno chiaro del cambio di preparazione in chiave Giro d’Italia. La condizione è ancora da affinare, ma la strada è lunga.

Michal Kwiatkowski (Team Sky), 6.5: Non raccoglie risultati, ma sembra essere il lontano parente di quello visto nelle ultime due stagioni. Combattivo e grintoso, il polacco è supportato da una gran condizione e le prestazioni di questa settimana saranno molto importanti anche da un punto di vista della fiducia.

Domenico Pozzovivo (Ag2r La Mondiale), 6.5: Arriva a fari spenti al via di questa Tirreno, oscurato anche dalla presenza di Nibali e Aru. Alla vigilia del Terminillo soffre problemi di salute, ma riesce comunque a difendersi. Resta lì e, un po’ a sorpresa, nella cronometro conclusiva riesce ad entrare nella top 10. Magari non è il miglior Pozzovivo, ma il risultato ottenuto in questa settimana può dargli fiducia.

Riberto Uran (Cannondale – Drapac), 6.5: Il colombiano è tra i più pimpanti in salita. Sia sul Terminillo che a Fermo dà l’impressione di avere una gamba superiore rispetto a quello degli avversari. Peccato che in entrambe le prove a cronometro abbia perso tanto terreno, forse aveva nelle corde qualcosa di più di un settimo posto.

Elia Viviani (Team Sky), 6.5: Cercava risposte in vista della Milano – Sanremo e in parte sono arrivate. Nel difficile finale di Montalto di Castro ha cercato di resistere a Sagan, garantendosi comunque un secondo posto e anche a Civitanova Marche era lì. Manca la vittoria e chissà se non possa arrivare in via Roma.

Adam Yates (ORICA – Scott) 6.5: La sua Tirreno-Adriatico si conclude anzitempo a causa di un problema allo stomaco, ma il britannico fin quando ha potuto ha dato riprova del suo valore. Bene a Pomarance, è senza dubbio uno dei migliori sul Terminillo. Quintana quel giorno era inarrivabile, ma il britannico ha dimostrato di esserci.

Damiano Caruso (BMC), 6: Inizia bene vestendo la maglia azzurra di leader della generale dopo la cronosquadre, dando l’impressione di poter lottare per un bel piazzamento in classifica. Soffre sul Terminillo, riuscendo comunque a difendersi, ma poi si dedica alla causa di Dennis lanciato in classifica. Coglie un dodicesimo posto finale, con la consapevolezza che una top 10 poteva essere alla sua portata.

Mikel Landa (Team Sky), 6: Difficile interpretare la prova del basco. Sul Terminillo ottiene un buon piazzamento, segno di una condizione che è in crescita, mentre nelle altre giornate non si vede quasi mai. Non aveva ambizioni di classifica e, guardando il bicchiere mezzo pieno, può rientrare da questa trasferta con la consapevolezza di essere sulla strada giusta.

Sacha Modolo (UAE Fly Emirates), 6: Bene nella prima volata, sfortunato nella seconda. Il corridore veneto sembra essere in crescita di condizione e può uscire soddisfatto da questa Corsa dei Due Mari. Manca poco alla Sanremo e c’è la possibilità di vederlo protagonista.

Bauke Mollema (Trek – Segafredo), 6: Senza infamia e senza lode, il neerlandese corre con regolarità nel corso dell’intera settimana restando sempre vicino ai migliori della generale. Chiude in nona posizione, dando l’impressione di non essere ancora al top della forma.

Michele Scarponi (Astana), 6: Con Fabio Aru fuori dai giochi, il marchigiano cerca di portare avanti la baracca nella formazione kazaka. Non era facile, visto il livello degli avversari, ma riesce comunque a chiudere nella top 15, evidenziando una condizione in crescita.

Simon Spilak (Katusha – Alpecin), 6: Tiene alta la bandiera della squadra svizzera nelle tappe più impegnative, confermando la sua attitudine nelle corse di una settimana. I distacchi patiti nelle cronometro gli costano la top 10, poiché in salita andava veramente forte.

Bob Jungels (QuickStep Floors), 5.5: La caduta di Montalto di Castro probabilmente ha inciso, ma complessivamente il lussemburghese non è apparso brillantissimo. Bene a Pomarance, si trova in difficoltà nelle tappe più impegnative e anche a cronometro non sembra avere il passo dei tempi migliori. Conclude nella top 15, ma lui stesso partiva con altre aspettative.

Alberto Rui Costa (UAE Fly Emirates), 5.5: Tanti rimpianti per l’ex-iridato che dopo il successo all’Abu Dhabi Tour puntava molto su questa Tirreno. Problemi di salute nei giorni della vigilia lo hanno rallentato, impedendogli di presentarsi nelle migliori condizioni. Ci prova, ma non è quello di qualche settimana fa.

Greg Van Avermaet (BMC), 5.5: Campione in carica, quest’anno non aveva ambizioni di vittoria causa un percorso non adatto alle sue caratteristiche, ma aveva messo nel mirino una tappa. Ci va vicino a Pomarance, menntre delude le aspettative in quel di Fermo. Bilancio non esaltante per un corridore del suo spessore.

Vincenzo Nibali (Bahrain – Merida), 5: Prova decisamente opaca del siciliano, lontano dalla condizione dei giorni migliori. Non si lascia intimidire dagli avversari e sul Terminillo prova anche a fare la corsa, ma quando iniziano gli scatti evidenzia una gamba non ottimale. Torna a casa con un pugno di mosche, con la consapevolezza di avere ampi margini di miglioramento. La strada verso il Giro è lunga e, sicuramente, le prossime settimane saranno fondamentali.

Tejay Van Garderen (BMC), 5: Si sacrifica per i compagni di squadra, ma in partenza doveva essere lui il capitano. Sulle rampe del Terminillo fa fin troppa fatica e alla fine è costretto a rivedere le sue ambizioni. La strada verso il giro è ancora lunga, tuttavia c’è ancora tanto su cui lavorare. 

Tim Wellens (Lotto Soudal), 5: Uscito benissimo dalla Strade Bianche, vive una Tirreno-Adriatico al di sotto delle attese. Prova qualche scatto, senza mai dare l’impressione di essere incisivo e alla fine sceglie la via del ritiro. Da rivedere.

Mark Cavendish (Dimension Data), 4: Tirreno completamente anonima per il britannico. Mai nel vivo della corsa, manca nelle due occasioni favorevoli alle sue caratteristiche. Una condizione ancora da affinare che, a questo punto, sembra tagliarlo fuori dai pretendenti alla Milano-Sanremo.

Fabio Aru (Astana), sv: Problemi di salute gli impediscono di esprimersi al meglio delle sue possibilità. Partito acciaccato, il Cavaliere dei Quattro Mori cerca di stringere i denti fino al Terminillo. Le pendenze della montagna laziale, tuttavia, evidenziano uno stato fisico non ottimale. Dopo aver pagato dazio nei confronti dei diretti avversari, decide di lasciare la corsa per recuperare al meglio.

Caleb Ewan (ORICA – Scott), sv: Doveva essere uno dei protagonisti di questa edizione della Corsa dei Due Mari. Una caduta nella seconda tappa lo costringe al ritiro.

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