I 10 neopro’ più attesi del 2018, 1: Pavel Sivakov

Come ogni anno, per alcuni corridori la prossima stagione sarà la prima nel ciclismo che conta. Proprio per questo vogliamo stilare una classifica dei 10 Neoprofessionisti più attesi nel 2018 a livello internazionale. Durante questa settimana sveleremo quelli che per noi sono i neoprofessionisti da osservare con grande attenzione il prossimo anno. La classifica andrà a ritroso, risalendo giorno per giorno, fino ad arrivare a domenica, quando sveleremo il neoprofessionista più atteso del 2018.

Ricordiamo che l’UCI considera neoprofessionisti tutti i corridori nei primi due anni del loro contratto con formazioni Professional e WorldTour, anche se già appartenenti a formazioni Continental. Al fine di stilare la nostra classifica, abbiamo tenuto conto esclusivamente dei corridori che hanno firmato quest’anno per la prima volta un contratto con le squadra di prima o seconda divisione, a prescindere dalla loro età, considerando tuttavia eleggibili tutti coloro il cui contratto è partito a stagione già iniziata durante l’anno in corso.

1. Pavel Sivakov (Sky)


Il russo è il grande dominatore della stagione Under23. In quasi tutte le principali corse a tappe di categoria il corridore della BMC Under23 lascia il segno, portando a casa la classifica generale alla Ronde de l’Isard, il Giro d’Italia e il Giro della Valle d’Aosta. Dopo questi risultati le aspettative per il Tour de l’Avenir sono ovviamente molto alte, ma complice alcuni problemi fisici i risultati in classifica generale non sono quelli sperati. Sivakov però non si abbatte e si mette in mostra nell’ultima tappa conquistando unoa splendida vittoria. I risultati ottenuti non passano inosservati e diverse squadre WorldTour lo mettono nel mirino. A spuntarla alla fine è stata la Sky, scelta che ha mandato su tutte le furie la BMC che ha deciso di chiudere il suo vivaio.

2. Bjorg Lambrecht (Lotto Soudal)

© Lotto Soudal

Classe 1997, il belga è un talento purissimo, capace di andare forte praticamente tutto l’anno, esaltandosi quando la strada sale. Molto esplosivo, nelle salite brevi sembra dare il meglio, ma anche sulle ascese più lunghe ha già dato dimostrazione di potersela giocare. Purtroppo per lui, in questi due anni da under 23 sulla sua strada ha spesso trovato qualcuno in grado di batterlo: dal secondo posto del campionato europeo 2016 allo scorso Tour de l’Avenir, passando per Giro della Valle d’Aosta, Tour de Savoie e Ronde de l’Isard. Nel mezzo però il successo alla Liegi – Bastogne – Liegi di categoria e numerosi altri successi sparsi che ne confermano anche la tenacia e dedizione. Sarà un osso duro per tutti.

3. Kristoffer Halvorsen (Team Sky)

© Sirotti

Campione del mondo U23 a Doha, quest’anno è rimasto in una formazione continental per continuare la sua crescita, conquistando così altri successi interessanti come la Handzame Classic, secondo successo in una prova per professionisti dopo il GP d’Isbergues del 2016, oltre ad una tappa al Tour de l’Avenir, del quale ha conquistato anche la maglia verde. Velocista abbastanza versatile, con un potenziale futuro anche nelle classiche, ha potuto così crescere ulteriormente con calma, fino a firmare un contratto con la Sky per il prossimo anno. Una scelta che a prima vista sembrerebbe chiuderlo, considerando la caratura del team, ma in squadra velocisti praticamente non ce ne sono, dunque il 21enne scandinavo potrebbe avere molte più opprtunità di altri suoi colleghi. Senza troppe pressioni, ma comunque con la possibilità di giocarsi le sue carte.

4. Lucas Hamilton (Mitchelton – SCOTT)

© Orica – Scott

Nonostante il bilancio parli di sole tre vittorie, l’australiano è stato uno dei grandi protagonisti fra gli Under23, ottenendo diversi buoni piazzamenti da gennaio ad agosto. Dopo un buon avvio di 2017 fra Australia e Nuova Zelanda, piazzandosi nei primi 10 all’Herald Sun Tour e vincendo il titolo continentale, il portacolori della Mitchelton Scott si è reso protagonista in diverse corse del calendario italiano come Trofeo Edil C, Giro del Belvedere, Palio del Recioto o GP Industrie del Marmo, riuscendo nel mentre a centrare il podio anche alla Liegi – Bastogne – Liegi U23. Classiche e non solo per il corridore di Ararat visto che si è messo in evidenza anche nelle corse a tappe. La vittoria del Tour Alsace o il secondo posto al Giro d’Italia Under23, vincendo la cronometro, non sono risultati casuali, così come il quarto posto al Tour de l’Avenir, a soli 19 secondi dal secondo posto. Corridore versatile e completo, l’Australia potrebbe aver trovato un altro talento.

5. Neilson Powless (Lotto NL – Jumbo)

© Giro d’Italia Under 23 Enel

Il giovane talento americano ha bisogno di poche presentazioni. Già l’anno scorso aveva lasciato il segno, piazzandosi nella Top10 di una corsa importante come il Giro di California e in questo 2017 è riuscito comunque nell’arduo compito di confermarsi. Il bottino finale è di quattro vittorie, fra cui spicca ovviamente la tappa inaugurale del Giro d’Italia Under23, ma sono tantissime le occasioni in cui il corridore della Axeon Hagens Berman si mette in mostra. Dal sesto posto alla Liegi di categoria, al quarto in classifica generale al Giro Under23, passando per il titolo nazionale americano ed il quarto posto in una corsa HC come il Tour of Utah, il bilancio finale di Powless è indubbiamente positivo. Peccato per il finale di stagione, al quale forse è arrivato un po’ stanco, non riuscendo a brillare come ci si aspettava al Tour de l’Avenir e ai campionati del Mondo. Fra i professionisti il classe 1996 però avrà sicuramente la possibilità di rifarsi con gli interessi.

6. Benoit Cosnefroy (AG2R La Mondiale)

© Sirotti

La AG2R La Mondiale ci aveva visto lungo sul giovane francese. Vicinissimo dal passare professionista già al termine della scorsa stagione, dopo aver corso sei mesi come stagista, Cosnefroy è approdoato nel ciclismo che conta già quest’estate, mostrando sin da subito le sue qualità. Dopo aver sfiorato il successo nel campionato europeo Under23, il corridore di Cherbourg centra la prima vittoria fra i professionisti al GP d’Isbergues, dopo appena un mese. Un successo che, come avvenuto l’anno scorso ad Halvorsen, porta bene visto che solo cinque giorni dopo si laurea campione del mondo di categoria. Pur non potendola mai indossare in corsa, la maglia iridata aumenterà sicuramente le aspettative nei suoi confronti, ma l’appena 22enne ha già dimostrato sulla strada di avere ottime qualità.

7. Niklas Eg (Trek – Segafredo)

Il 22enne danese è sicuramente uno dei talenti emergenti per le corse a tappe. Dopo una prima parte di stagione sottotono, ha cambiato passo a partire dalla Coppa della Pace chiusa al secondo posto. Da quel piazzamento il portacolori del Team Virtu si è sbloccato, mettendosi in mostra prima al Giro della Valle d’Aosta e poi al Kreiz Breizh Elites. La prova da incorniciare però è al Tour de l’Avenir, dove è sempre stato con i migliori in salita, chiudendo la corsa a tappe più importante fra gli Under23 al terzo posto, a soli tre secondi da Lambrecht e 1’12” dal vincitore Bernal. Risultati che non sono passati inosservati, con diverse squadre WorldTour che hanno provato ad ingaggiarlo. A spuntarla alla fine è stata la Trek – Segafredo che ha scommesso su di lui per costruirsi in casa un futuro uomo da Grandi Giri.

8. Fabio Jakobsen (QuickStep – Floors)


Stagione da incorniciare per il velocista della SEG Racing. Il neerlandese classe 1996 è infatti riuscito a centrare ben nove vittorie, dimostrando di avere pochi rivali quando si arriva allo sprint. Successi spesso di qualità per il campione nazionale Under23, come testimoniano le vittorie al Tour de l’Avenir o al GP di Francoforte, senza dimenticare il doppio trionfo all’Olympia’s Tour. Fra i professionisti ovviamente si dovrà confermare, ma l’approdo in una squadra da sempre brava a far rendere al massimo i velocisti, come la QuickStep – Floors, faciliterà sicuramente il suo passaggio di categoria.

9. Alexandr Riabushenko (UAE Team Emirates)

© Dario Belingheri/BettiniPhoto©2017

Classe 1995, il bielorusso sa fare un po’ tutto e l’ha pienamente dimostrato in questi anni con la maglia della Palazzago. Campione europeo di categoria nel 2016 imponendosi in una volata ristretta, ha nelle sue doti sugli strappi la migliore qualità, con un cambio di ritmo e una esplosività che possono davvero fare male. In questo 2017 forse ci si aspettava qualcosa in più, ma le alte aspettative non devono comunque sminuire successi importanti come al Piccolo Lombardia e la tappa del Giro d’Italia U23 conquistati con prepotenza. Intorno, i suoi successi sono stati comunque non proprio pochi, così come i piazzamenti anche in corse importanti, convincendo la UAE Team Emirates a puntare su di lui, potenziale ottimo corridore da classiche di un giorno vallonate. Ma intanto, sta lavorando anche per le salite più lunghe e le crono, che sono al momento il suo punto debole.

10. Matteo Fabbro (Katusha – Alpecin)

Fra gli Under23 ha dimostrato di avere pochi rivali quando la strada sale. Nonostante una doppia frattura alla clavicola in momenti chiave della stagione, lo scalatore friulano è riuscito a mettersi in mostra anche in corse importanti come il Giro della Valle d’Aosta, dove ha vinto il prologo inaugurale, o il Tour de l’Avenir, durante il quale era in lotta per un buon piazzamento in classifica generale prima di una foratura e un problema meccanico nella penultima frazione. Nonostante la tanta sfortuna, è riuscito comunque a farsi notare con alcuni successi importanti e numerosi piazzamenti, tanto che le sue qualità non sono passate inosservate alle grandi squadre. Anche la Sky lo ha osservato a lungo, ma la scelta è infine ricaduta sulla Katusha – Alpecin, con la quale Fabbro passerà professionista sperando di riprendersi con gli interessi tutto ciò che la sfortuna gli ha tolto da dilettante.

9 Commenti

  1. Be è facile intuire il podio enea, se hai seguito un minimo la categoria saprai che sono bernal sivakov e kristoffersen anche se ci sono tanti atleti promettenti come mark padun, mikkel bijerg, il mio più grande dispiacere è che un fenomeno che si riteneva addirittura più forte di bernal si sia momentaneamente ritirato ovvero Adrian costa , per caratteristiche paragonabile a froome

    1. Tutti nomi interessanti Kekko, indubbiamente. Anche se tra coloro che hai citato, te ne manca uno per completare il nostro podio 🙂

      Piccola precisazione su Bernal: essendo già da due anni sotto contratto con la Androni – Sidermec, è già un professionista a tutti gli effetti, malgrado la giovanissima età. Per questo, non è presente in questa nostra top ten, nella quale altrimenti avrebbe chiaramente avuto un posto di spicco.

      1. Si avevo dimenticato bijorg lambrecht della lotto soudal u23 , comunque si ineffetti Bernal nell androni è già professionista, peccato solo che la sky monopolizzi il mercato , mi aspettavo investimenti maggiori sui giovani promettenti dalle squadre arabe, comunque se i migliori vanno tutti alla sky poi non sorprendiamoci se in salita ne hanno sempre di più degli altri.

        1. Effettivamente la Sky ha fatti i colpi più grandi in fatto di giovani, ma bisogna anche considerare che le nuove squadre hanno spesso l’esigenza di dover vincere da subito, per convincere i propri partner del valore del proprio investimento. Anche per questo il CicloMercato di queste formazioni è stato soprattutto improntato sui corridori affermati, in grado di portare da subito risultati importanti, o quantomeno visibilità nei momenti chiave, nelle grandi corse.

          1. Beh secondo me si poteva inserire anche un altro italiano, ritengo Imerio Cima un giovane molto promettente e fortissimo in volata. Credo che la Nippo abbia fatto un buon investimento con lui e Zaccanti. Cosa ne dite?

          2. Ci sono sicuramente altri italiani promettenti, purtoppo quest’anno però il “resto del mondo” offre davvero grandi prospettive. I Cima e Zaccanti possono essere buone carte, ma bisogna lasciargli il tempo e vedremo cosa potranno fare 🙂

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