Giro d’Italia 2017, Nibali sulla lotta per la maglia rosa: “È una partita a scacchi”

Vincenzo Nibali ha provato ad animare la diciottesima tappa del Giro d’Italia 2017. Il siciliano è scattato sul Passo Valgardena, riportandosi su Nairo Quintana che aveva allungato poco prima. In cima al GPM i due sono stati raggiunti da Tom Dumoulin, che ha successivamente controllato facilmente la situazione, chiudendo con il loro stesso tempo. Si fa quindi sempre più difficile la rimonta del portacolori della Bahrain – Merida per la conquista della maglia rosa. Difficile, ma non impossibile come emerge da Unibet che gli assegna una quota di 7.00, terzo grande favorito per il successo finale.
Lo stesso corridore messinese non vuole darsi ancora per vinto, promettendo ancora battaglia: “È una partita a scacchi in un Giro molto duro – spiega a RaiSport Vediamo cosa succederà. Bisognerà provare anche se per ora lui è il più forte di tutti”. “Domani ci attende una tappa dura, ma non sarà semplice – aggiunge il vincitore dell’ultimo Giro d’Italia – Ci sono giorni in cui Quintana va più forte di tutti e altri in cui Dumoulin. L’olandese è cresciuto molto e sarà difficile spostarlo da quella posizione in classifica”.
L’attenzione di Nibali si è spostata poi proprio sull’olandese ed in particolar modo sulle polemiche per la mancata collaborazione nei chilometri finali: “Sarebbe contento se io e Quintana perdessimo il podio? Me ne frego di quanto possa pensare, è meglio che stia attento perché potrebbe perdere anche lui il podio… Io non sono mai stato così spavaldo, dovrebbe imparare a tenere i piedi per terra e sarebbe meglio parlasse in rosa a Milano, non certo oggi“.
“È bravo, ma con il karma tutto può tornare – conclude Nibali – Oggi è stato anche leggermente fortunato, perché la tattica nostra e della Movistar era quella ideale. Avevamo dei compagni di squadra davanti e ci siamo mossi sul Valgardena.  Purtroppo però la discesa non è iniziata subito e quindi ha chiuso il buco. Altrimenti poteva avere qualche difficoltà a chiudere e si creava una corsa diversa“.

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