I Volti Nuovi del Gruppo, Mattia Frapporti: “Con due fratelli corridori era un po’ impossibile non innamorarmi del ciclismo”

Una passione di famiglia ha portato Mattia Frapporti al ciclismo. E in famiglia il giovane corridore bresciano corre ancora visto che è passato professionista con la Androni – Sidermec della quale il fratello Marco è uno degli uomini più rappresentativi e conosciuti. Corridore pronto a lavorare per la squadra, che non disdegna il prendere il vento in faccia, nella formazione di Gianni Savio troverà modo di crescere e coltivare la sua passione come piace a lui. Classe 1994, ha già corso in alcune corse di primo piano, come Strade Bianche e Tirreno – Adriatico, riuscendo a farsi notare proprio per il suo spirito battagliero, centrando la fuga di giornata e lavorando per i capitani. Il miglior modo per imparare il mestiere.

Come ti sei avvicinato al mondo del ciclismo?
La passione me l’ha trasmessa mio fratello Marco fin da quando correva nelle categorie giovanili. Andandolo a vedere mi sono iniziato ad appassionare. Per questo motivo mio padre ha deciso di farmi provare e fortunatamente iniziavo a piazzarmi anche io davanti nei meeting giovanili. Da quel momento ho continuato e piano piano sono arrivato fino a questo punto.

Possiamo dire che è una questione di famiglia visto che oltre a tuo fratello anche tua sorella è professionista?
Sicuramente. Con due fratelli corridori era un po’ impossibile non innamorarmi del ciclismo. Vedendoli raccogliere risultati poi gli stimoli diventano sempre maggiori. Spero di fare qualcosa di buono anche io fra i professionisti.

Che tipo di corridore sei?
Mi piace aiutare i miei capitani così come Marco. Mi piace veder raccogliere i risultati dalla squadra. Se posso mettermi a disposizione della squadra sono il primo. Poi ovviamente se c’è la possibilità di raccogliere dei risultati sicuramente non mi tiro indietro.

Vieni da tre anni nella categoria Continental con la Unieuro. Questo ti ha aiutato nell’ambientarti ora alla categoria Professional?
La Unieuro mi ha aiutato tantissimo. Mi ha permesso di fare tanta esperienza in gare meno importanti, ma nelle quali c’erano comunque corridori molto validi. Mi ha fatto crescere ed arrivare al punto in cui sono ora.

Ti aspettavi di passare prima fra i professionisti?
Mi sono un po’ perso io negli anni. Nel primo anno ho iniziato abbastanza bene, partecipando agli Europei ed avendo alcune importanti convocazioni. Poi nei due anni successivi mi sono un po’ perso e questo è forse un rimpianto. Però mi sono saputo riprendere ed alla fine, nell’ultima stagione, ho raccolto diversi risultati importanti. Adesso sono contento di esser arrivato fra i professionisti.

Dopo aver affrontato corse importanti come la Strade Bianche o la Tirreno, quale noti essere la maggiore differenza fra i dilettanti ed i professionisti?
Nelle gare HC o WorldTour i corridori vanno veramente forte. I ritmi sono completamente diversi ed inoltre vedi squadre molto più organizzate. Un mondo completamente diverso.

C’è una corsa in cui sogni di far bene quest’anno? Ed in futuro?
Quest’anno non ho particolari corse. Vorrei crescere piano piano, come sto facendo. Crescere gara dopo gara ed imparare dagli anziani della squadra (ride guardando il fratello, ndr). Ci stanno insegnando veramente tanto ed aiutando in tutti i modi. Per quanto riguarda il futuro la corsa dei sogni sarebbe una Milano – Sanremo.

Quanto è importante la presenza di tuo fratello come compagno di squadra e spesso come compagno di camera?
Ho la fortuna di averlo come compagno di squadra. Tante volte gli altri corridori magari non sono diretti nell’aiutarti e consigliarti nel modo giusto. Lui invece non si fa problemi e mi consiglia sempre la cosa giusta da fare. Magari lo fa in maniera più confidenziale.

C’è un corridore del passato a cui ti ispiravi?
Senza dubbio a Fabian Cancellara. Era il mio idolo e lo è anche oggi. Ha fatto la storia del ciclismo. Poi ovviamente anche mio fratello era un punto di riferimento. L’ho visto crescere tantissimo ed è sempre stato un mio modello da seguire.

Se ti dovessi descrivere con un pregio ed un difetto?
Un pregio è che sono un ragazzo tranquillo che non litiga mai con nessuno. Per quanto riguarda i difetti sono tanti… (nel rispondere a questa domanda si avvicina il fratello maggiore Marco, il quale aggiunge “che deve avere un po’ più di carattere in alcune situazioni”)

Saresti felice del tuo 2017 se…
Se beccassi la fuga giusta in una corsa importante come la Sanremo.

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