I Volti Nuovi del Gruppo, Andrea Vendrame: “Il mio sogno è sempre stato il Giro delle Fiandre”

Prosegue la nostra rubrica dei Volti Nuovi del Gruppo, il viaggio alla scoperta dei neoprofessionisti italiani che in questo 2017 entreranno a far parte del gruppo. Questa sera abbiamo con noi Andrea Vendrame. Nato il 20 luglio 1994 il corridore lombardo farà il salto di categoria con la Androni – Sidermec, con la quale ha fatto l’esordio ufficiale domenica scorsa al GP Costa degli Etruschi. Reduce dall’esperienza alla Zalf il corridore veneto ha rischiato l’anno scorso di dover dire addio al suo sogno di passare professionista dopo un brutto incidente, ma alla fine con tenacia e forza di volontà è ripartito coronando il sogno e riuscendo anche a conquistare un bronzo nei Campionati Europei.

Quando ti sei avvicinato al mondo del ciclismo?
Fin da piccolo, da G1 ho iniziato a correre quando avevo 6 anni.

Per chi non ti conosce che tipo di corridore sei?
Mi sento maggiormente un corridore da Classiche.

Ti ricordi la tua prima vittoria?
Appena iniziato a correre ho vinto la prima gara a Cima Doimo in provincia di Treviso.

Come ti stai trovando con la squadra?
Siamo una squadra molto giovane, con tanti nuovi acquisti e c’è un ambiente molto familiare molto alla mano e anche con i direttori ci siamo trovati quasi tutti bene. Molto simpatica anche come squadra, puntata sui giovani, invece di essere puntata su corridori più esperti. Hanno ringiovanito la rosa sia come corridori che come meccanici. Avendo quasi la stessa età ci troviamo tutti abbastanza bene.

Si può dire che il passaggio fra i professionisti sia il coronamento di un sogno?
Fin da quando ero piccolo volevo passare professionista e al quarto Under punti tutto su quello. Venivo dal 2015 con buone possibilità, ma mi mancava la firma del contratto. Purtroppo è arrivato questo incidente, poi la voglia di ripartire e rimettermi in gioco era molta. Spinto dai familiari e dalle persone che mi sono state vicino e questo mi ha aiutato molto.

Come hai vissuto il 2016 dopo l’infortunio e l’incertezza sul passaggio fra i professionisti?
Già tanto essere qui perché ho avuto un 2016 un po’ particolare. La caduta in allenamento nell’incidente che mi ha rovinato il volto, dopo essermi ripreso ho fatto valere le mie doti per ottenere qualche risultato. Ringrazio Savio e lo staff della Androni che hanno creduto in me e mi hanno dato la loro fiducia. Vengo da due anni in Zalf che mi hanno insegnato molto ed ora spero di imparare molto di più dai ‘vecchi’ del gruppo, quindi speriamo bene. Ci mettiamo a servizio dei più grandi e poi se arriva qualche buon risultato meglio, sicuramente mi darà più morale. Ce la metteremo tutta.

Hai mai pensato di lasciare il ciclismo?
Proprio nel 2015. Nei primi anni alla Marchiol ho sentito che non era un mondo adatto a me. La Zalf mi ha cambiato dalla testa ai piedi, Rui e Faresin mi hanno seguito e mi hanno cambiato facendomi capire che potevo fare il corridore. Ho cambiato la mia mentalità negli allenamenti ed ora si è visto.

Cosa ti spaventa maggiormente del passaggio fra i professionisti?
Tre anni fa ero con la Marchiol Continental e questo mi ha permesso di fare esperienza tra i professionisti. Bene o male ero già abituato al loro ritmo. Non ho trovato grandi difficoltà ad ambientarmi e non ho visto grandi cambiamenti rispetto ai dilettanti. Certo che correre in una gara dilettanti nazionale è molto diverso rispetto ad avversari delle squadre Continental. Nel complesso comunque non ci sono grandi differenze.

C’è una corsa dei tuoi sogni?
Il mio sogno è sempre stato il Giro delle Fiandre, ma non è in calendario però aspetteremo tra un paio di anni. Inoltre Milano – Sanremo e Giro d’Italia sarebbero due corse a cui sarebbe bello prendervi parte.

Hai un corridore al quale cerchi di ispirarti?
Fino a un paio di anni fa cercavo di imitare Freire, poi quando ha smesso mi sono buttato su Gilbert.

Se ti dovessi descrivere con un pregio ed un difetto?
Un pregio e anche come difetto è essere testardo. Mi dà una forza essere determinato, sia come pregio che come difetto.

Ringraziamo Andrea Vendrame per la disponibilità. A nome di tutta la redazione di SpazioCiclismo un grande in bocca al lupo per la sua avventura con i professionisti. 

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