Androni – Sidermec, Marco Frapporti: “Vogliamo dimostrare durante tutto l’anno che meritavamo di esser al via del Giro”

Marco Frapporti è uno dei corridori più importanti in casa Androni – Sidermec. Con la sua esperienza, questa per il lombardo è la decima stagione fra i professionisti, ha infatti il ruolo di guida per i tanti giovani della squadra. Un ruolo che calza a pennello con le caratteristiche del bresciano, che da sempre è un corridore pronto a sacrificarsi per la squadra e passare tanti chilometri al vento, cercando di proteggere i propri compagni. Proprio di questo suo ruolo ha parlato Frapporti in un’intervista esclusiva rilasciata ai microfoni di SpazioCiclismo, nella quale è tornato anche sul mancato invito della Androni al Giro d’Italia.

Questa è la tua quinta stagione con la maglia della Androni – Sidermec. Quali sono le sensazioni dopo questi primi mesi?
Nuova stagione, stessa maglia, ma quasi tutti i compagni di squadra nuovi. Sono arrivati diversi giovani, alcuni alla loro prima esperienza fra i professionisti. Sono il più esperto in squadra insieme a Gavazzi e con la nostra esperienza stiamo cercando di aiutare il resto dei compagni ad adattarsi al professionismo. È arrivato poi anche un corridore importante come Cattaneo che ci sta dando fin da subito una grande mano, riuscendo a rilanciarsi alla grande. Io personalmente mi sto divertendo sia nella squadra che poi nelle corse.

Come hai già anticipato da quest’anno assumi ancora maggiormente il ruolo di guida per i più giovani
Esatto. Savio ha voluto tenere come punti di riferimento sia me che Gavazzi e penso che siamo entrati nella parte al 100%. Stiamo cercando di far apprendere a tutti i giovani quello che è il mestiere del ciclismo, cercando di dargli consigli sul come allenarsi e come comportarsi in gara. Tutti stanno dimostrando di essere ottimi corridori sia a livello atletico che mentale.

In questo ruolo di “tutor” hai un corridore che segui con particolare attenzione come tuo fratello Mattia
Forse in realtà cercavo di proteggerlo maggiormente quando non era in squadra con me. È mio fratello, gli voglio bene ed ho fatto di tutto per averlo al mio fianco ed ora lui sta ripagando la fiducia di Savio nel migliore dei modi. Ovviamente un occhio di riguardo in più c’è nei suoi confronti, ma lo devo trattare come i miei compagni di squadra in corsa. Poi magari a casa ovviamente gli do qualche consiglio in più per cercare di evitare che faccia degli errori. Poi in gara diventa semplicemente un compagno di squadra, tranne magari in camera dove non parliamo di ciclismo, ma di cose di famiglia o altri aspetti. Sono molto felice di intraprendere questa esperienza con lui e vediamo come andrà.

Quello che emerge esternamente è forse la forza del gruppo quest’anno
È soprattutto quello. Non siamo sicuramente la squadra a livello atletico più forte magari ai nastri di partenza, ma con il gruppo che abbiamo riusciamo ad ottenere dei grandi risultati. La squadra sta passando veramente un bel periodo, nonostante alcuni inconvenienti come la mancata WildCard in ottica Giro.

Avete un rimpianto in particolare per il mancato invito al Giro?
Negli ultimi anni Savio ha cercato di creare sempre una squadra adatta per correre corse importanti come il Giro, ma anche Tirreno o Sanremo. Ci siamo sempre fatti notare e abbiamo dato sempre il massimo, senza essere delle anonime comparse. Nonostante questo è successo quello che è successo. Purtroppo abbiamo dovuto prendere atto di ciò e rifare il punto della situazione per riprogrammare la stagione. Abbiamo fatto tutto in poco tempo e non ci siamo fatti demoralizzare, anzi abbiamo reagito tutti con carattere dimostrando che potevamo meritare l’invito più di altre squadre.

Forse proprio la reazione è l’aspetto positivo per il mancato invito, permettendovi anche di creare un gruppo ancora più unito e forte?
Sicuramente. Vogliamo far vedere durante tutto l’anno che meritavamo di esser al via del Giro d’Italia e al Giro il nostro rendimento sarebbe stato al di sopra delle aspettative.

Quanta è stata importante la fiducia e le garanzie sul futuro della squadra che vi ha dato Savio subito dopo l’annuncio del mancato invito al Giro?
Fortunatamente lo conosco da qualche anno e quindi ero sicuro che per via della sua caparbietà la squadra non avrebbe chiuso. Personalmente più che la stagione 2018 mi sono magari preoccupato per quello che poteva esser la stagione 2017. Lui ha gestito però benissimo la cosa, dandoci subito garanzie e tranquillizzandoci.

A livello personale c’è qualche corsa in particolare nella quale vuoi far bene?
Ci sono corse dei sogni. Ci sono sempre state e questo non cambierà mai. Passando però le stagioni uno inizia a capire di avere un proprio ruolo e deve fare quello che può in base alle sue capacità. Naturalmente se mi dovessi trovare in una fuga con opzioni di vittorie non mi tirerei indietro.

Il finale di stagione però potrebbe sorriderti visto che ci sono diverse corse in Italia adatte alle tue caratteristiche
Nel 2015 avevo fatto bene. L’anno scorso purtroppo ho avuto un infortunio e non sono riuscito a mettermi in mostra nel finale di stagione. Quest’anno sono partito leggermente più forte rispetto al passato e quindi cercherò di staccare a metà stagione per poi farmi trovare pronto nel finale di stagione, cercando di ripetere quanto fatto nel 2015.

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