Kuwait-Cartucho.es, Rebellin: “Gareggiando con pace e gioia si ha una forza in più che porta a dare il meglio di se stessi”

Davide Rebellin aggiunge un’altra perla alla sua lunghissima carriera. Certo, il Tour of Iran non è il Tour de France, ma se già vincere non è mai facile, a 46 anni lo è ancora meno. Con il passaggio alla piccola Kuwait – cartucho.es il l’eterno corridore vicentino ha accantonato il ciclismo che conta, dando l’impressione di avviarsi verso un finale più improntato sulla nostalgia che sui risultati, ma in questo 2017 sta dimostrando che può ancora dare qualcosa. In poche settimane ha conquistato due belle vittorie, anche se su palcoscenici non di primissimo piano, infiammando gli animi dei tanti tifosi in tutto il mondo.

Qualcuno fa polemica, ricordando i suoi trascorsi, ma la maggior parte non possono che comunque lodare l’impegno e l’abnegazione di un uomo che sa comunque ancora fare il suo mestiere con passione. Riuscendo ancora a fare la differenza. Per farlo, ci vuole non solo il fisico, ma anche la testa. “Il mio motto di oggi era correre con pace e gioia, come ho scritto sui miei guantini per ricordarmelo bene in gara… Gareggiando con pace e gioia si ha una forza in più che porta a dare il meglio di se stessi!”, scrive commentando “un’altra bellissima emozione” sui social.

Assieme a lui un altro italiano, Nicola Toffali, che sostanzialmente ha visto nascere e crescere. Ma non è ancora pronto a passare il testimone, come racconta nel dettagliare la loro azione, lasciando anche spazio ai ricordi. “Dopo una serie di scatti negli ultimi 30km siamo usciti dal gruppetto rimasto io e Nicola Toffali – commenta – Tra di noi c’è stato subito un perfetto accordo per riuscire ad arrivare all’arivo! E pensare che quando ero allievo juniores mi allenavo spesso con suo padre Marco Toffali, quando suo figlio Nicola doveva ancora nascere!!” Il corridore della 0711 | Cycling è nato nel 1992, anno in cui Rebellin esordiva tra i professionisti…

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