Bardiani – CSF, Bresciani squalificato per due mesi

Michael Bresciani potrà tornare a correre regolarmente il prossimo anno. Il corridore italiano è stato infatti squalificato per due mesi dall’UCI dopo la positività al Furosemide, ma, essendo la squalifica retroattiva, questa è scaduta il 10 ottobre. Il portacolori della Bardiani – CSF era risultato positivo a questo diuretico, vietato dall’AMA in quando considerata una sostanza non dopante ma coprente, nel corso dei campionati nazionali. Da quel 26 giugno non ha più corso, visto che con la squadra era stata decisa  una autosospensione prima di chiarire la vicenda.

Fin da subito squadra e corridore avevano spiegato come la positività fosse dovuta ad una contaminazione alimentare: legata all’assunzione per necessità mediche, da parte della madre, di Lasix, e “nel dividere la pastiglia ne deve essere finita per forza qualche parte nel mio piatto”. Una versione che è stata accolta dall’UCI che ha deciso di squalificare in maniera soft il corridore di Desenzano del Garda. Michael Bresciani potrà quindi indossare finalmente la maglia della Bardiani – CSF il prossimo anno.

AGGIORNAMENTO ORE 18:00: Attraverso un comunicato, la squadra “esprime soddisfazione per l’esito delle indagini e la conseguente decisione che scagionano l’atleta dall’accusa di volontaria violazione dei regolamenti antidoping vigenti.

Per la Bardiani-CSF le motivazioni dell’UCI sono la prova che Bresciani non ha violato il regolamento interno e la politica antidoping del team, che prevede la ferma volontà di non tesserare corridori con pregresse positività non riconosciute come negligenze e, in caso di atleti già sotto contratto, l’immediato licenziamento.

A seguito di ciò il team conferma che la sospensione cautelare di Bresciani è conclusa e che Michael sarà a completa disposizione per affrontare il calendario agonistico 2018”.

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