Androni-Sidermec, Savio: “Continuerò a lottare con tutte le mie forze”

Grinta e determinazione non mancano in casa Androni – Sidermec. Il mancato invito al Giro d’Italia 2017 ha macchiato l’inizio di stagione della formazione italiana, presentata ufficialmente quest’oggi presso l’Hotel Concorde di Arona sul Lago Maggiore, ma sulla strada sono arrivati segnali importanti. Fin dalle prime uscite i ragazzi di Gianni Savio sono riusciti a mettersi in mostra, trovando il successo di tappa alla Vuelta al Tachira con Raffaello Bonusi e ottenendo buoni risultati, anche nelle prime corse del calendario italiano. Non è un caso, infatti, il buon piazzamento nella classifica della nuova Ciclismo Cup, a testimonianza di un rendimento di alto livello da parte dell’intero team. La strada intrapresa è senza dubbio quella giusta, anche se la ferita Giro è ancora aperta. “Ho appreso della nostra esclusione dal Giro mentre ero in Venezuela dove avevamo appena vinto la prima tappa della Vuelta al Tachira – dichiara il team manager Savio – Commentai che tale esclusione costituiva una grande ingiustizia, sia sotto il profilo etico, sia sotto l’aspetto sportivo e annunciai una conferenza stampa dopo il mio rientro in Italia. Dal Giro eravamo già stati esclusi lo scorso anno, quindi non avrei mai pensato di poterci trovare nuovamente nella stessa situazione”. Il tecnico piemontese non si nasconde ritenendo di “aver impostato il miglior progetto giovani tra le squadre Professional“, rispondendo ad una delle principali richieste da parte di Mauro Vegni. L’innesto in estate di tanti neoprofessionisti, con gli italiani Davide Ballerini, Fausto Masnada, Andrea Vendrame, Matteo Malucelli, Raffaello Bonusi, affiancati dal gioiellino Egan Bernal e al giovane Ivan Sosa, ha permesso la creazione di una solida base per il futuro, rafforzata dalla presenza di uomini di esperienza come Francesco Gavazzi e Rodolfo Torres. “L’efficacia del progetto è dimostrata dai risultati ottenuti in questo inizio stagione – prosegue Savio – Una vittoria e nove podi conquistati in gare alle quali hanno preso parte varie squadre WorldTour”. Oltre a questo aspetto, il team manager non manca di sottolineare l’aspetto del turn-over per le squadre italiane che aveva evidenziato Vegni la passata stagione. “Per questo era logico aspettarsi che nel 2017, con un organico decisamente più competitivo, l’esclusione toccasse ad altre squadre e non a noi“. 

La delusione, tuttavia, non ha lasciato spazio alla rassegnazione e c’è la volontà di andare avanti nella battaglia per una wild-card. “Intendo ringraziare di cuore tutti gli appassionati che ci hanno espresso la loro solidarietà, sostenendoci in questo difficile momento. Prometto loro che continuerò a lottare con tutte le mie forze affinché a questa grande ingiustizia possa essere posto rimedio, almeno in parte – afferma Savio – Domani invieremo alla RCS Sport una richiesta ufficiale per proporre che nostri corridori e atleti della Nippo-Fantini – l’altra squadra esclusa – possano partecipare al Giro in una Selezione Nazionale diretta dal Commissario Tecnico Davide Cassani. In tal senso, mi sono rivolto alla Federazione Ciclistica Italiana e alla Lega del Ciclismo Professionistico sapendo che la mia precedente proposta per una squadra mista – attualmente non ammessa dal regolamento UCI – fosse difficilmente realizzabile. In una Nazionale Italiana, potrebbero essere presenti – anche se a ranghi ridotti – le due squadre italiane attualmente escluse e soprattutto potrebbero partecipare altri otto corridori italiani. Il tetto dei duecento sarebbe superato di soli sei partecipanti, un numero certamente ininfluente in termini di sicurezza in corsa. Sappiamo che la RCS Sport può richiedere una deroga per un evento eccezionale quale il Giro del Centenario. Non sarebbe neppure il primo caso, in quanto nel 2011 l’allora Direttore del Giro Angelo Zomegnan richiese ed ottenne la deroga per una quinta wild card per un altro evento eccezionale: il Giro dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Per proporre alla Unione Ciclistica Internazionale e sostenere una deroga in tal senso – che certamente avrebbe l’appoggio della Federazione Ciclistica Italiana, della Lega del Ciclismo Professionistico e dell’Associazione Corridori Professionisti Italiani – ci vorrebbe però la sensibilità e la volontà della RCS Sport che detiene il potere. E il potere può essere gestito con autorevolezza o autoritarismo. Vedremo quale di queste due vie sceglierà il Direttore del Giro“. 

Comunque andrà, la buona notizia è che la squadra non cesserà di esistere nel 2018 come ha confermato Savio in settimana. Le premesse per vivere una stagione da protagonisti non mancano. I primi segnali sono stati positivi, ora è importante proseguire lungo la strada tracciata.

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