Adriatica Ionica Race 2018, un percorso transnazionale per l’ambiziosa corsa di Argentin

Cominciano ad arrivare le prime notizie sulla Adriatica Ionica Race 2018. Grande novità del calendario italiano per il prossimo anno, la corsa è stata inserita dall’UCI nel periodo 20-24 giugno, candidandosi così come la terza corsa a tappe più lunga del panorama professionistico italiano, pari merito con Tour of The Alps e dietro solamente a Tirreno – Adriatico e Giro d’Italia. Classificata 2.1, di questa breve corsa a tappe non si sa molto, se non che tra gli organizzatori compare anche Moreno Argentin, mentre il suo nome completo “Following the Serenissima Routes” lasciava intuire sin da subito la centralità di Venezia nell’evento e l’importanza del territorio veneto.

Si comincia ora a scoprire qualche dettaglio in più, soprattutto sul tracciato, che dovrebbe vedere la corsa percorrere tre nazioni. Oltre al territorio italiano, negli obiettivi degli organizzatori infatti si tratta di una prova che si promette di ripercorrere a più ampio raggio le strade dell’ex repubblica marinara. Per la prima edizione previsto lo sconfinamento in Austria e Slovenia, con un passaggio dal Friuli-Venezia-Giulia per poi passare Villaco, Klagenfurt e Lubiana che si aggiungono al capoluogo veneto. La prima edizione dovrebbe essere di cinque frazioni, anche se potrebbe essere tagliata una prima giornata, riducendo a quattro i giorni di gara.

Un possibile ridimensionamento che sarebbe solo parziale, visto che le ambizioni sono alte, tanto che si punta ad arrivare anche fino a dieci giorni di gara nell’arco di tre anni. Alle prime tre nazioni, nel 2019 si vorrebbero aggiungere infatti Croazia, Bosnia e Montenegro, prolungando ulteriormente il percorso nel 2020 passando per Macedonia, Albania e Grecia, con un arrivo auspicato ad Atene. Se gli organizzatori dovesse riuscire nel loro intento, la corsa diventerebbe così la seconda per durata in Italia, e la quinta in Europa, dietro solamente ai GT e al Giro di Portogallo, che conta su 11 tappe.

Per il momento resta comunque ancora tutto in una fase abbastanza embrionale, come si evince anche dal sito ufficiale da poco online, abbastanza scarno e parco, quasi più abbozzato, probabilmente ancora in via di definizione. Il progetto sembra comunque ambizioso e possibilmente ben studiato, anche da un punto di vista di valorizzazione di un territorio, come quello dell’Euroregione in questione, ufficialmente formatasi e costituitasi pochi anni fa, che necessita dunque anche di una spinta ulteriore per farsi conoscere.

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