Bergen 2017, Kristoff e Boasson Hagen faranno corsa separata

Suscita interesse l’approccio della Nazionale norvegese ai Campionati del mondo di Bergen 2017. La selezione del paese ospitante la rassegna iridata presenterà al via della prova in linea una squadra di spessore, capitanata da due fra gli uomini più in forma del momento: Edvald Boasson Hagen e Alexander Kristoff. Se da un lato la Norvegia non può lamentarsi dell’abbondanza di alternative, dall’altro deve fare i conti con una leadership difficile da assegnare e, ultimo fattore ma non per importanza, con la rivalità e il cattivo sangue che scorre tra i due uomini di punta. In occasione delle ultime due edizioni dei Campionati del mondo i due corridori hanno avuto attriti dovuti a una condotta di gara diversa da quella che era stata pianificata. Kristoff accusa Boasson Hagen di aver cercato la gloria personale, invece di averlo aiutato ad impostare la volata a Richmond 2015, e di aver cercato il risultato personale invece di pilotarlo a Doha 2016.

Intervistati da Cyclingnews in occasione del Tour of Britain 2017, i due hanno chiarito le rispettive posizioni e hanno fatto luce sull’aria che si respira in squadra. “Non siamo ancora d’accordo su quello che è successo l’anno scorso – esordisce Kristoff – Le ferite sono state ricucite, se non completamente guarite. Ora riusciamo a parlarci, non abbiamo un grosso problema, ma né lui lavorerà per me né lavorerò per lui”, replica con schiettezza.

D’altro canto, Boasson Hagen si rivela più diplomatico: “Ci siamo messi alle spalle le incomprensioni dell’anno scorso e non vediamo l’ora di correre nel nostro Paese d’origine. Siamo corridori con caratteristiche leggermente diverse in modo da potersi aiutare l’un l’altro”, ha dichiarato il portacolori della Dimension Data.

Il Campione europeo, a margine del suo breve intervento, analizza con imparzialità come il percorso sta più dalla parte del compagno. Ma non per questo, cederà la leadership. “Il circuito si adatta meglio a Edvald perché presumibilmente ci saranno attacchi nel finale e non credo che sarò abbastanza forte sulla salita per seguire gli attaccanti – commenta serafico il campione europeo – Lui può seguire gli allunghi, mentre io resto in gruppo in vista della volata. Forse il percorso è fatto per lui, ma di solito mi comporto meglio nelle gare più lunghe. Vedremo…”

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