Europei Pista Berlino 2017, il bilancio azzurro

Giù il sipario agli Europei élite Pista di Berlino 2017 dove il bottino azzurro è riccoentusiasma e conferma che siamo sulla strada giusta per guardare con una fiducia alla prossima stagione, inizio delle qualifiche olimpiche per Tokyo2020. Sei medaglie che portano a 70 il bottino complessivo della Federazione Ciclistica per il 2017 tra mondiali e europei. Un record di successi che non poteva essere celebrato nel modo migliore.

GLI ORI DELL’INSEGUIMENTO A SQUADRE FEMMNILE E DI FILIPPO GANNA – Due titoli di grande spessore hanno impreziosito questa edizione dei Campionati Continentali di Berlino.

Il primo arriva dal quartetto donne, che conferma il successo del 2016 e getta uno sguardo verso il Giappone, con due “giovanissime” come Elisa Balsamo e Letizia Paternoster. Si tratta di due delle tante promesse che il tecnico azzurro può scegliere di affiancare ad un gruppo di valore ed esperto, in Germania presente con Silvia Valsecchi, Tatiana Guderzo e Simona Frapporti. E’ l’ulteriore conferma che siamo al cospetto di una rosa di atlete (non tutte presenti a Berlino), in questa disciplina olimpica, che mettono nell’invidiabile condizione Dino Salvoldi di poter scegliere con tranquillità, senza paura di veder abbassare il livello complessivo.

Il secondo oro giunge dal fenomeno Filippo Ganna. Un talento cristallino di soli 21 anni che, a dispetto dell’età spesso sinonimo di “sregolatezza”, ha mostrato una incredibile costanza di risultati: in due anni e quattro appuntamenti internazionale (mondiali e europei), ha collezionato 2 titoli e 2 medaglie d’argento, entrando per quattro volte consecutivamente in finale. L’inseguimento individuale non è disciplina olimpica, ma Filippo Ganna sta trascinando (e crescendo a sua volta insieme a) tutto il quartetto azzurro.

L’ITALIA MAESTRA DELL’INSEGUIMENTO – Proprio il secondo argento continentale nell’inseguimento a squadre maschile (tra i due anche un bronzo ai mondiali), evidenziano un gruppo consolidato e un metodo di lavoro del CT Villache sta producendo ottimi risultati. La Francia resta la nostra bestia nera, ma il gap con i transalpini si è ormai ridotto. Anzi l’Italia è diventata il punto di riferimento, essendo l’unica Nazionale in grado di portare in finale entrambi i quartetti.

Che le prove endurance ci trovano ormai pronti si capisce anche dalle tre medaglie di bronzo, che inorgogliscono il settore femminile per come sono state conquistate e per la storia personale delle protagoniste. A partire dalla giovane Elisa Balsamo nella disciplina olimpica dell’Omnium, che per la prima volta si è misurata tra le élite e si è conquistata (verrebbe proprio da dire “a sportellate”) l’ingresso tra le big della disciplina. Fino ad arrivare Maria Giulia Confalonieri, prima medaglia di questi Europei, nell’Eliminazione, e giunta qui in Germania a piena maturazione. Senza dimenticare Silvia Valsecchi nell’inseguimento individuale, condito dal quinto posto di Simona Frapporti. Insomma l’Italia della pista entusiasma e soddisfa e il medagliere azzurro ne è la prova evidente.

L’analisi dei CT – Dino Salvoldi: “Nelle gare di endurance abbiamo avuto la conferma di essere competitivi su tutti i fronti; sia dove abbiamo ottenuto risultati importanti, sia dove ci siamo fermate ai piedi del podio, come nel Madison. Il processo di integrazione delle giovani è già una bella realtà. Siamo contenti anche del miglioramento fatto del Team Sprint. Ci aspetta un lavoro senza sosta ma siamo tutti sempre e ancor più molto motivati”.
Marco Villa: “Un buon europeo che conferma il valore dei ragazzi del gruppo di lavoro e del modo di lavorare. Sono contento e soddisfatto per le prestazioni anche se sappiamo che dobbiamo migliorare nelle prove di gruppo e per migliorare è necessario correrle. Ci mancano un pò di gare in pista nelle gambe”.

“Modo di lavorare” che è forte, da tempo, anche della collaborazione con il Centro Studi della FCI che mette a disposizione uno staff di 7 professori di scienze motorie a supporto.

Nel complesso si tratta di un bottino nettamente migliorato rispetto all’edizione del 2016 in Francia, dove l’Italia vinse il titolo continentale con il quartetto donne, l’argento nell’inseguimento individuale con Filippo Ganna e quello del quartetto maschile.

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